Covid e guerra, corsa ai materiali Sempre più imprese pagano prima

Lombardia prima regione per puntualità: un’attività su due salda le fatture entro la scadenza. Sondrio la più virtuosa. L’esperto: "Con lo scenario attuale i fornitori hanno più potere contrattuale"

di Luca Balzarotti

Le imprese più puntuali d’Italia nei pagamenti hanno sede in Alta Lombardia. Sondrio, Brescia, Bergamo e Lecco sono ai primi quattro posti a livello nazionale nella graduatoria stilata dallo Studio Pagamenti aggiornato al 30 giugno e realizzato da Cribis (gruppo Crif), società leader nella valutazione di aziende italiane ed estere per la gestione delle relazioni commerciali e di business nei mercati nazionali e internazionali con oltre 15mila clienti. In Valtellina il 63,6% delle imprese salda le fatture alla scadenza. Seguono Brescia (59,7%), Bergamo (57,9%) e Lecco (56,3%).

Alla fine del primo semestre dell’anno, in Lombardia la puntualità ha raggiunto il 50,5%. Un dato in crescita rispetto al 45,7% dello stesso periodo del 2021 che rafforza il primato della regione, dieci punti oltre la media nazionale salita al 40,6%. "La scarsità delle materie prime, sempre più difficili da reperire, ha aumentato il potere contrattuale dei fornitori: se serve il materiale per lavorare o lo si paga in anticipo o alla scadenza naturale della fattura", è l’analisi di Marco Preti, da dieci anni amministratore delegato di Cribis. "In questi mesi sono migliorati sia i pagamenti alla scadenza naturale della fattura, sia i ritardi gravi, quelli che superano i 30 giorni. A livello nazionale la puntualità è cresciuta del 10% rispetto al primo semestre 2021 e del 14% confrontando il dato attuale con lo stesso periodo pre-Covid. La pandemia, a differenza di quanto si potesse prevedere, ha accelerato i pagamenti: quest’anno i ritardi gravi sono scesi fino al 9,5%, il risultato più basso degli ultimi quattro anni".

In Lombardia tutti i parametri sono migliorati mese dopo mese. Nel primo trimestre dell’anno il 48,4% risultava in regola con i pagamenti, il 2% in meno rispetto al bilancio del 30 giugno. Parallelamente nel secondo trimestre dell’anno sono diminuiti sia i ritardi entro i 30 giorni, sia quelli gravi. I primi riguardano il 43,2% delle imprese lombarde, in calo rispetto al 44,5% del primo trimestre. Oltre i 30 giorni paga il 6,3% delle aziende, al 31 marzo il 7,2%. "Il trend in miglioramento sta continuando", sottolinea Preti. "Ma siamo ancora lontani dal resto d’Europa: pagare con puntualità non è un bel gesto ma è un contributo alla competitività e all’efficienza della nostra economia. Se in Germania l’indice di puntualità è del 70% significa che tante imprese tedesche non devono mettere in campo azioni e risorse per coprire il periodo di attesa della liquidità dovuta, a differenza di quanto accade in Italia dove la puntualità riguarda il 40,6% dei casi e dove resiste una forbice piuttosto alta tra realtà come la Lombardia e le regioni del Nord rispetto alle Isole e al Mezzogiorno".

In base allo Studio di Cribis, il Nord Est è l’area più affidabile con il 47,8% di imprese puntuali e il 6,4% di gravi ritardi. Nella graduatoria regionale, invece, dietro alla Lombardia (50,5% di saldi puntuali), si trovano Emilia Romagna (48,3%), Veneto (47,9%) e Friuli Venezia-Giulia (47,5%) tutti sopra la media nazionale. Al Sud e nelle Isole solo 27,6% delle aziende è regolare e i ritardi gravi riguardano il 15,2% delle attività.

Lo scenario cambia anche da provincia a provincia. Anche in Lombardia, c’è una distanza significativa tra Sondrio, Brescia, Bergamo e Lecco - le prime quattro più puntuali d’Italia - e Milano, dove “solo“ il 41,6% delle imprese rispetta i termini di scadenza delle fatture. Sotto la media regionale (50,5%) si trovano anche Varese (49,9% delle aziende puntuali), Lodi (44,9%) e Pavia (42,4%). A Pavia si accumulano anche i ritardi più gravi: il 10,7% delle aziende paga oltre i 30 giorni rispetto alla data di scadenza indicata sulla fattura. A Sondrio solo il 3,9%.