
Non ha voluto mancare la campionessa di short track, Arianna Fontana
Berbenno in Valtellina (Sondrio), 11 giugno 2016 - E' veramente bello che una campionessa come Arianna Fontana abbia voluto dedicare ad una sua vecchia compagna di classe, amica e coetanea, uscita anzitempo di scena, «La Corsa di Sara», in collaborazione con l’associazione Ada che si occupa del disagio per disturbi alimentari. Sara Ravizza se n’è andata quattro anni fa proprio per problematiche di questo tipo che colpiscono anche in Valtellina soprattutto le fasce adolescenziali. «E se quest’anno, per la decima edizione dell’“Arianna’s Day“, organizzassimo una corsa/camminata a scopo benefico?», ricorda così Alessandro Fontana, fratello della grande Arianna e socio dell’Ada, la gestazione dell’idea di questa «Corsa di Sara» in una fredda serata invernale.
Un’idea sposata da subito dall’Associazione Ada. «Un doveroso ringraziamento va alla sensibilità di Arianna Fontana che attraverso la nostra associazione ha voluto rendere omaggio alla sua compagna», ha dichiarato infatti Silvio Di Benedetto, presidente dell’associazione Ada. Ed è stata proprio Arianna ad inaugurare la manifestazione sostenendo: «Questa giornata è dedicata a Sara. Eravamo coetanee, abbiamo frequentato insieme elementari e medie. Poi il male che l’ha colpita, il dolore di averla persa, e questa iniziativa che diventa lo spunto per ragionare sui disturbi alimentari, perché in tv vengono proposti modelli di donna troppo spinti, con linee inarrivabili, si vende quel mondo, e spesso per errore c’è chi prova ad emulare queste figure, incappando in frustrazioni, problemi e disturbi. Correre, come facciamo oggi, è un modo per sottrarsi a modelli e miti fisici imposti, la corsa è un’attività sana». Icastico il suo slogan: «Non seguiamo modelli impossibili, meglio lo sport». «Questa era la manifestazione che mancava, non c’era un evento podistico di massa in questa parte della Valtellina. Le nostre associazioni – ha dichiarato il sindaco del paese, Valerio Fumasoni - si sono dimostrate in grado di sostenere un grande evento, con finalità benefiche».
Ed è attraverso lo sport che è stato possibile creare un evento straordinario che ha raccolto circa 500 persone in una gara di solidarietà sociale oltre che sportiva che ha permesso di donare, dopo aver consultato i genitori di Sara Ravizza, Marta ed Erio e la sorella, più giovane, Sofia, un assegno di € 3.050,00 da destinare all’acquisto di una bilancia specifica da utilizzare nella struttura ospedaliera di Sondrio che ospita l’Ada.