Contratti di lavoro e ristoro a rischio: incassi dimezzati

Una frana ha interrotto l'accesso al punto di ristoro gestito da una cooperativa sociale a Paderno d'Adda, mettendo a rischio il lavoro di quattro dipendenti e il supporto ai visitatori della Valle dell'Adda. La cooperativa chiede aiuto per garantire la continuità dell'attività e dei servizi offerti.

PADERNO D’ADDA (Lecco)

Quattro lavoratori svantaggiati rischiano di perdere il posto e centinaia e centinaia di ciclisti, escursionisti, turisti che quotidianamente frequentato il lung’Adda di restare senza un punto di ristoro e di accoglienza. Una frana ha cancellato un tratto di Alzaia a ridosso del Naviglio leonardesco da cui si accede da sud allo Stallazzo di Paderno d’Adda, gestito dagli operatori della cooperativa sociale Solleva, il solo punto di ristoro appunto e presidio di sicurezza nella valle dell’Adda per 30 chilometri. Fino a quando l’Alzaia non verrà ripristinata - ma ci vorrà probabilmente un anno - si può arrivare allo Stallazzo solo da nord, cioè da Paderno, non più da Cornate, o da uno stretto e disagevole sentiero.

"Rischiamo di perdere metà degli incassi di una stagione cominciata già male a causa dei weekend di brutto tempo – spiega Luigi Gasparini, presidente di Solleva –. Potremmo non essere più in grado di garantire l’economicità di una attività che sostiene anche altre nostre iniziative". Per questo il presidente della coop si appella sia ai politici, sia a tutti i visitatori della Valle dell’Adda: "Aiutateci, venite lo stesso da noi, anche se dovete allungare il giro di qualche chilometro". Oltre a rifocillare ciclisti e escursionisti, i volontari dello Stallazzo offrono riparo in caso di maltempo, garantiscono un punto di primo soccorso con un defibrillatore automatico, allertano i soccorritori e in più occasioni hanno salvato persone finite nel fiume. "Non lasciateci soli – chiede Gasparini –. Abbiamo bisogno del sostegno di tutti". D.D.S.