di Daniele De Salvo Ancora problemi sulla già problematica viabilità lecchese. Lecco e Bellagio sono oggi più lontane di quanto non sia dal calcolo oggettivo della distanza chilometrica fra i due centri abitati. Da domani infatti, per tutte le sere e tutte le notti, per un mese e mezzo di fila, fine settimana esclusi, chiude la Lariana, la provinciale sulla sponda occidentale di quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno. La serrata, che terminerà l’undici marzo, riguarda la galleria Melgone, un tunnel lungo poco più di due chilometri che si trova nella zona del Moregallo a Mandello. Per quei duemila metri, camionisti, automobilisti, motociclisti e anche tanti ciclisti che percorrono la Sp 583 per raggiungere il Ghisallo, che è una sorta di mecca per gli appassionati del pedale, devono raddoppiare chilometri e tempo. L’unica alternativa è infatti passare da Valbrona, Asso, Canzo, o viceversa a seconda della direzione, deviando sulla Sp 46 della Valbrona: sono almeno una ventina di chilometri e una vendita di chilometri in più. Lo stop alla circolazione è solo notturno, dalle 22.30 all’alba delle 5.30, da lunedì a venerdì, sabato, domenica e festivi esclusi, proprio per limitare al massimo i disagi sia per i residenti, sia per i turisti diretti verso la perla del Lario. Per i turnisti e quanti per lavoro viaggiano si spostano dopo cena tuttavia non ci sono accortezze che tengano: per loro non c’è altra possibilità che compiere un giro dell’oca lungo e costoso per il tempo e il carburante persi. Altre soluzioni a quanto sembra non ne esistono, nemmeno quelle della traversata da una parte all’altra del lago in traghetto, perché non ci sono corse utili in battello. "La galleria è stata realizzata oltre vent’anni fa – spiegano dall’amministrazione provinciale di Lecco, l’ente a cui compete la provinciale che collega Lecco con Bellagio –. Gli impianti presenti nella galleria non sono più adeguati agli standard funzionali e di sicurezza richiesti, mentre altri impianti di sicurezza, oggi necessari, non sono presenti". Manca ad esempio il sistema antincendio, senza il quale il tunnel potrebbe essere dichiarato inagibile oppure essere sottoposto a limitazioni di transito molto stringenti. Si tratta di interventi di messa a norma dal costo di 400mila euro. Non una spesa particolarmente onerosa per un ente provinciale. I lavori sono stati appaltati ai tecnici della a società Sial impianti, una srl di Cusago, Comune della provincia milanese.