Cavalcavia alla Sassella Anas va avanti col progetto ma le minoranze dicono no

Anas ha detto no alle proposte del Comune di Sondrio che puntavano ad una diversa soluzione alla grave problematica della rotonda della "Sassella". L’intera amministrazione comunale del capoluogo di provincia, poco tempo fa, aveva infatti condiviso le proposte della minoranza che avevano quale obiettivo quello di scongiurare la costruzione di un cavalcavia, così come nei progetti Anas, nella pregevole zona del santuario.

Cavalcavia che dovrebbe servire per eliminare una rotonda capace di creare chilometri di code e che sarebbe giusto bypassare. Su questo un po’ tutti sono d’accordo ma l’oggetto del contendere è la costruzione di un cavalcavia che, secondo l’amministrazione comunale sondriese e i gruppi di minoranza, usurperebbe il panorama proprio alle porte di Sondrio, in una zona vicina allo storico santuario. "I gruppi consiliari di minoranza non possono che esprimere delusione, insieme a qualche perplessità, sul no che Anas ha opposto alle due proposte progettuali che miravano a scongiurare l’impatto ambientale del cavalcavia della Sassella – dicono all’unisono i rappresentanti dei gruppi consigliari di minoranza del Comune -. Non è nemmeno del tutto evidentemente una obiezione di tipo esclusivamente tecnico quella che muoviamo ad Anas, ma, più in generale, di scarsa sensibilità e di sordità di fronte a una richiesta che proviene dall’intera amministrazione comunale, in rappresentanza di un territorio che teme una compromissione definitiva e irreversibile della qualità paesaggistica di uno dei luoghi di maggior pregio della città di Sondrio, sulla cui necessità di tutela si è espresso anche il Ministero. La città di Sondrio, sindaco in primis, ad esito del dibattito nell’apposita commissione consigliare ha infatti condiviso non solo le proposte alternative volte alla realizzazione di un sottopasso, anziché di un cavalcavia, ma soprattutto la necessità che Anas realizzi un intervento di minor impatto. Purtroppo, non c’è nessuna specifica rassicurazione in questo senso, se non attraverso generiche locuzioni. È peraltro doveroso evidenziare che, anche sotto il profilo tecnico, la nota di Anas non appare del tutto convincente". Fulvio D’Eri