Caso Nicolas Nardiello, condannato a quattro anni il pusher

Il volo mortale del venticinquenne fu conseguenza della dose di cocaina assunta poco prima

La morte di Nicolas Nardiello, trovato senza vita a 25 anni il 2 marzo 2018 nel giardino di una abitazione privata a Bene Lario, fu conseguenza della dose di cocaina assunta poco prima. Così ieri il giudice monocratico di Como Cristiana Caruso, ieri ha condannato a 4 anni di reclusione Celaletin Susam, turco di 34 anni residente a Porlezza, lo spacciatore che quella sera aveva venduto una dose alla vittima, accusato di "morte come conseguenza di altro delitto". L’ipotesi sostenuta dal pubblico ministero Antonio Nalesso, era infatti che quella sostanza stupefacente, il cui principio attivo è risultato essere alto, avesse scatenato nel ragazzo una intossicazione e un "delirio eccitatorio", che lo avrebbe spinto a compiere gesti irrazionali e pericolosi, rendendolo incapace di percepire il pericolo a cui stava andando incontro. Susam è stato inoltre condannato a un anno di reclusione per una dose di cocaina trovata nella sua abitazione durante una perquisizione, mentre in precedenza aveva già patteggiato un anno per la cessione della dose a Nardiello, la cui responsabilità era stata immediatamente accertata. Il giudice ha stabilito un risarcimento in via provvisionale di 50mila euro per il padre della vittima, che si era costituito parte civile. Nicolas era caduto da un parapetto in via Maggiore, facendo un volo di circa 5 metri. I carabinieri di Menaggio avevano ricostruito le ultime ore di vita del ragazzo. "È una sentenza severa – ha commentato il difensore di Susam, Emanuele Rosapinta – che non ha colto molti aspetti emersi durante il processo. Proporremo appello". Pa.Pi.