
Casa di riposo in affanno. C’è la “cura”
Una nuova organizzazione sanitaria, un rinnovo contrattuale, l’ingresso della coordinatrice infermieristica, l’assunzione di diverse figure sanitarie e il varo di nuovi corsi di formazione finanziati grazie ai contributi di Provincia e Regione. Sono i primi risultati ottenuti dalla Fondazione casa di riposo "Città di Sondrio", grazie anche al supporto e al sostegno dell’amministrazione comunale, che ha dimostrato attenzione, sostenendo una realtà che riveste un ruolo fondamentale per la città, e non solo, soprattutto nei momenti di difficoltà, qual è stato in passato quello drammatico della pandemia e, nel presente, per i problemi derivanti dalla carenza di personale. La Fondazione Casa di Riposo "Città di Sondrio" guarda a palazzo Pretorio. "Comprendiamo i bisogni crescenti delle famiglie che si trovano a dover gestire anziani non autosufficienti - sottolinea il sindaco Marco Scaramellini -, purtroppo, nella situazione attuale, per l’aumento delle richieste e le difficoltà nel reperire personale, non è possibile fornire una risposta tempestiva ed efficace. La nostra casa di riposo si è sempre distinta per la qualità dell’assistenza e vogliamo che così rimanga. Le difficoltà sono comuni a tutto il comparto e la Regione Lombardia è impegnata a varare misure per rafforzarlo".
Ci sono 200 operatori che ogni giorno si prendono cura degli anziani. "Sentiamo la vicinanza dell’amministrazione comunale e di tutte le istituzioni - sottolinea il presidente della Fondazione Antonio Grimaldi -: sono costantemente in contatto con il sindaco che è al corrente delle problematiche che dobbiamo fronteggiare. In questo momento è fondamentale fare squadra. Da presidente, insieme al CdA, sto lavorando per superare questo momento difficile". Il dottor Grimaldi pensa a un "welfare locale". F.D’E.