
La fontana di piazza Garibaldi a Sondrio presa d'assalto (National Press)
Sondrio, 8 luglio 2015 - Il caldo fa impennare i livelli di ozono in molte parti d’Italia, ma la Valtellina, ancora una volta, si difende bene. Solo a Morbegno, da inizio anno, si sono registrati alcuni superamenti (non preoccupanti) del livello di informazione dell’inquinante secondario che, a differenza di quelli «diretti», cioè frutto di emissioni, è prodotto di una reazione chimica: si forma quando i gas di automobili, industrie ecc., reagiscono in presenza della luce solare. «Le più alte concentrazioni si rilevano nei mesi più caldi e nelle ore di massimo irraggiamento solare, da maggio a settembre (fra le 12 e 17, ndr.)», precisa la dottoressa Anna De Martini di Arpa Lombardia.
In Lombardia picchi si hanno sulle Prealpi e la Valtellina, anche in questo caso isola felice, viene pressoché risparmiata. Perché? Nelle aree urbane o industriali (dove è forte la presenza di inquinanti) l’ozono (O3) si forma con grande rapidità, ma può essere trasportato da brezze anche in campagna e nelle aree verdi. E’ proprio quello che accade nella regione: nel pomeriggio la massa di aria con ozono prodotto nelle città (Milano, ad esempio) si sposta verso nord concentrandosi in zona lago e Brianza, per poi lambire i confini ovest della Valle.
«Ma quando arriva a Morbegno - prosegue l’esperta - il sole è già basso e, inoltre, venti da nord la riportano in zona lago e limitrofi». Si spiegherebbe, così, la presenza di alcuni micro picchi notturni di ozono (altrimenti incomprensibili, vista l’assenza di luce) in queste aree e come mai sia Morbegno l’unico Comune della provincia interessato da sensibili superamenti. Nella città della Bassa Valle «da inizio 2015 - aggiunge De Martini - si registrano 5 giorni oltre il limite di informazione (180 microgrammi al metro cubo, comunque inferiore alla soglia di allarme di 240): 26 giugno, 1, 2 e 3 luglio. In passato ci sono stati superamenti anche in via Paribelli a Sondrio, ma non quest’anno». Oltre ai 180 e ai 240, c’è un altro limite da tenere sotto controllo: i 120 mg al metro cubo calcolato sulla media mobile delle 8 ore (in parole povere: si prende il massimo della media mobile nel giorno e se questo massimo super i 120, si conta un giorno, ndr.). Nei tre anni (in questo caso dal 2013 al 2015) non si possono superare i 25 giorni oltre il limite. In via Paribelli, al momento, se ne contano 15 e non è sicuro che si arrivi a oltrepassare la soglia consentita. A Morbegno, invece, siamo già oltre, con 30 superamenti».
Visti i livelli comunque contenuti di ozono, non è evidenziato alcun reale rischio per la salute, anche considerato il fatto che gli altri inquinanti, come il Pm10, in estate sono ben al di sotto dei limiti consentiti. Ma se proprio si volesse dare un consiglio, sarebbe di evitare le ore più calde per fare sport. L’ozono è un irritante e potrebbe dare fastidio ai soggetti già deboli o con patologie respiratorie. Ieri pomeriggio alle 18, in piazza Garibaldi a Sondrio, la colonnina segnava 34 gradi.