Famiglie bresciane ancora alle prese con difficoltà economiche, sociali, generazionali e di genere. Il bilancio del lavoro annuale dei servizi di Caf e Patronato delle Acli provinciali offre uno spaccato delle esigenze del territorio. "L’incremento significativo di prestazioni da parte dei servizi delle Acli registrato anche quest’anno consente di ottenere una fotografia socio-economica della società bresciana. Rimarchiamo una progressiva divaricazione della sperequazione sociale, che riduce la capacità della fascia media di proiettarsi con sicurezza nel futuro – osserva il presidente Pierangelo Milesi – In questi anni ci siamo qualificati come riferimento sicuro per i cittadini, le famiglie, i lavoratori o i percettori di misure assistenziali o previdenziali. Sempre più bresciani si trovano nelle condizioni di chiedere consulenza e assistenza qualificata per districarsi nel welfare nazionale e locale".
Nel 2023 il Caf ha consolidato la leadership in provincia per numero di clienti nel 730 e nella Dichiarazione Isee. Dal 2015 le famiglie assistite per l’Isee (che indica un interesse per l’accesso a servizi e benefici legati alle condizioni economiche) sono passate da 17mila a 43mila (+53%). "Evidenziamo che questi risultati sono stati conseguiti da quando la Pubblica Amministrazione ha messo a disposizione dei cittadini la dichiarazione precompilata sia per l’Isee sia per il 730", afferma Michele Dell’Aglio, direttore del Caf Acli Brescia.
Qualche numero: nel 2023 ben 20.561 famiglie (su 43.214) hanno ottenuto da un Caf Acli un indicatore Isee inferiore a 15mila euro, beneficiando così del Bonus sociale per energia elettrica e gas. Per quel che riguarda il Patronato, aumentano le richieste di pensionamenti, invalidità e maternità; decrescono quelle di dimissioni e si mantengono costanti quelle di Naspi.
"Ci proponiamo di tenere unite, attraverso i nostri servizi, le diverse generazioni che quotidianamente si affacciano ai nostri sportelli, dando concreta attuazione alla solidarietà intergenerazionale su cui si fonda il nostro sistema previdenziale e assistenziale", dichiara Fabio Raggi, direttore del Patronato.