Bresaola ok Si torna ai livelli pre-pandemia

Prodotte 13.400 tonnellate per un valore al consumo di 490 milioni di euro

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Segnali di ripresa per il Consorzio di tutela bresaola della Valtellina. Il mercato del salume certificato, amato da 38 milioni di italiani, torna ai livelli pre-Covid, in linea con il 2019, ma sulla ripartenza del comparto gravano alcuni fattori dipendenti dall’attuale crisi internazionale innescata dalla guerra in Ucraina: in primis incremento delle materie prime e caro energia. La produzione complessiva di bresaola della Valtellina Igp riferita alle 16 aziende certificate si è attestata a 13.400 tonnellate (+6,35% sul 2020), costituendo la quasi totalità della produzione di bresaola della Valtellina Igp certificata dall’organismo di controllo Csqa. In totale, sono state avviate alla produzione di bresaola della Valtellina Igp oltre 37mila tonnellate di materia prima (+6,19%), di selezionata provenienza europea e mondiale, con percentuali diversificate da produttore a produttore. Sul fronte consumi, il comparto ha segnato un valore di 490 milioni di euro (+8% sul 2020) con un impatto di assoluto rilievo sulla provincia di Sondrio di 240 milioni di euro (+12%) per un settore che conta 1.400 occupati.

Sul lato distribuzione, la Gdo si conferma il principale canale di vendita. Tra i dati significativi, l’export rappresenta il 5% della produzione (-28,5% sul 2020), con un valore di 14 milioni di euro (-24,32%). Sono state esportate poco meno di 700 tonnellate di bresaola della Valtellina Igp, un dato significativo anche se in calo oggettivo, causa pandemia e caro prezzi, rispetto al 2020 (-22%), nei Paesi UE ed extra UE. La crescita complessivamente registrata nel 2021, però, non rassicura i produttori: preoccupano inflazione ed effetto guerra. Il comparto, caratterizzato già dalla variabilità di prezzo della materia prima, ha dovuto fronteggiare gli effetti perduranti della pandemia, il caro energetico e le ricadute sempre più gravose della crisi russo-ucraina, con un conseguente impatto importante, comprimono fatturato e margini delle aziende certificate, impossibilitate a pianificare rispetto al futuro. "I dati positivi sono incoraggianti ma non siamo ancora in grado di parlare di una vera e propria ripresa o di un recupero del settore" dice Franco Moro, presidente del Consorzio di tutela della bresaola Valtellina. F.D’E.