REDAZIONE SONDRIO

Otto italiani su dieci mangiano abitualmente la Bresaola della Valtellina Igp

Secondo una ricerca condotta da Doxa per il Consorzio tutela sono 42milioni i consumatori abituali del salume valtellinese

Bresaola valtellinese (Nat.P.)

Sondrio, 3 ottobre 2010 - Sono otto su dieci, per un totale di circa 42 milioni di persone, gli italiani che mangiano abitualmente la bresaola della Valtellina Igp, più spesso a cena che a pranzo. A rivelarlo è una ricerca condotta da Doxa per il Corsorzio di Tutela della Valtellina sulla percezione e sulle abitudini di consumo degli italiani, che ha rivelato che tra le caratteristiche più apprezzate del prodotto viene indicata la sua digeribilità (il 34% degli intervistati afferma infatti di preferirla a cena).

Negli ultimi quindici anni, la bresaola ha registrato una crescita del 39 per cento, un dato in contro tendenza rispetto a quello che riguarda le altre carni lavorate e le carni rosse in generale. E se, stando alla ricerca, pochi sanno che spesso questo salume è realizzato con carni di provenienza estera, una volta informati, reagiscono positivamente: 9 su 10 affermano infatti che non modificheranno le loro abitudini di acquisto.

Quasi tutti però gli intervistati (il campione e di 1000 italiani dai 15 anni in su) chiedono di essere informati sulla qualità e sulla sicurezza del prodotto: secondo il 51 per cento del campione, a rendere una carne di qualità è il sistema di allevamento più che la provenienza (il 28 per cento quelli che ritengono che l'origine italiana della carne sia di per sé garanzia di qualità). Quasi 7 italiani su dieci vogliono comunque sapere da dove vengono i bovini utilizzati per produrre la bresaola della Valtelllina Igp, e 8 su 10 vorrebbero che questa informazione venisse riportata anche sulla etichetta.

Il consorzio di tutela, in rappresentanza delle 14 aziende associate, ha lanciato quindi una campagna di informazione sul sito www.bresaoladellavaltellina.it sulla qualità e sicurezza delle carni utilizzare per la produzione di questo alimento. Una scelta di "trasparenza, per informare i consumatori su tutto quello che vogliono sapere su prodotto", ha affermato il presidente del Consorzio di Tutela Mario Della Porta.