Fare terra bruciata attorno agli spacciatori dei boschi della droga dell’Alto Lario. È la strategia indicata dal prefetto di Lecco Sergio Pomponio (nella foto), che ieri ha incontrato i sindaci del territorio e i vertici delle forze dell’ordine con il procuratore della Repubblica del Tribunale di Lecco Ezio Domenico Basso, dopo che, settimana scorsa, un agente della polizia locale di 46 anni è stato accoltellato a una mano a Colico da un sospettato straniero di 44, che ha cercato di scappare. Il piano, attuato da tempo, con retate, controlli serrati, smantellamento dei bivacchi, utilizzati da pusher e sentinelle, e multe a oltranza ai loro clienti, sta già funzionando. Lo indicano le statistiche: a Colico i reati denunciati sono diminuiti del 6,3%, a Dervio del 10, a Dorio del 71%. Soprattutto a Colico, dove in un anno sono stati effettuati 800 controlli, le lesioni sono crollate del 20%, le minacce del 78, le violenze sessuali sono state azzerate come le lesioni, mentre i furti in abitazioni sono stati quasi dimezzati.
Occorre tuttavia insistere ancora: "Sarà non solo intensificato e potenziato il dispositivo di controllo, da replicare con la frequenza necessaria a garantire un reale e durevole effetto di deterrenza e repressione delle condotte delittuose, ma saranno altresì implementati i sistemi di videosorveglianza e adottate le ordinanze sindacali necessarie" confermano in una nota dalla prefettura. Le ordinanze previste sono quelle adottate ad esempio dal sindaco di Dervio per sanzionare i tossicodipendenti o in Brianza per ripulire le zone a ridosso dell’ex Statale 36 trasformate in discount dello sballo proibito a prezzo di saldo. Tra un paio di mesi, a marzo, il prefetto incontrerà di nuovo i sindaci per tracciare un ulteriore bilancio della situazione.
Intanto quest’oggi Roberto Pozzoli, l’assistente esperto di 46 anni della polizia locale dell’Alto Lario, accoltellato, saprà se potrà riprendere servizio o se dovrà proseguire la convalescenza. Daniele De Salvo