Bormio, cento intossicati in montagna. Il Grest si trasforma in un incubo

Oltre ai ragazzi sono stati male anche gli accompagnatori e il prete. Ipotesi legionella, ma per l’Ats è improbabile

Si attendono gli esiti delle analisi sulle acque, e non solo, disposte dall’Ats della Mont

Si attendono gli esiti delle analisi sulle acque, e non solo, disposte dall’Ats della Mont

Bormio, 5 agosto 2022 -  Un centinaio di persone, tra ragazzi e accompagnatori, di un oratorio di Brescia, del quartiere Violino, in vacanza nelle scorse settimane a Bormio, al campo hotel Girasole, dal 23 al 30 luglio, hanno accusato malori sospetti. Dopo alcuni giorni in Alta Valle al partecipato Grest, tenutosi a Bormio 2000, oltre la metà dei partecipanti si sente male, ha febbre alta, sino a 40 gradi, vomito e tosse; da quel momento alla fine del campo estivo quasi tutti hanno avuto disturbi. Una volta rientrati a casa si recano al Pronto Soccorso degli Spedali civili di Brescia, i più pensano di avere contratto la legionella: i sanitari, per sicurezza, somministrano un antibiotico a tutti.

A tutti i pazienti, visti i sintomi, compreso alcuni genitori e il prete, inoltre, viene fatto un tampone, ma risultano negativi al Covid, e l’Ats della Montagna esclude l’intossicazione alimentare: cucinavano mamme e cuoche che sono venute con i ragazzi, facevano loro la spesa e si occupavano dei pasti e delle cene.Oltre alla permanenza al Girasole, sono andati, una volta, a fare una gita raggiungendo un rifugio a 3000 metri di quota, niente altro. L’Ats non si è fermata ai primi rilievi, disponendo test delle acque: per avere i risultati ci vorranno ancora circa 10 giorni, ma pensano sia improbabile si tratti di legionella visto che i gruppi che sono stati nella struttura in precedenza non hanno avuto problemi. A denunciare quanto accaduto, nei giorni scorsi, è stata una mamma, Michela Poinelli, che chiede di avere delucidazioni e risposte certe su quanto possano avere contratto e sull’esito delle analisi sull’acqua consumata durante i pasti e su quella delle docce e delle verifiche al rifugio, anche perchè ad alcuni giovani la tosse forte non è passata e permane la febbre.

"Siamo al corrente della vicenda - si limitano a dire le autorità sanitarie - e abbiamo effettuato i necessari accertamenti sulle acque e i sistemi idrici del territorio per escludere l’intossicazione alimentare e la legionella. Gli esiti si conosceranno fra una decina di giorni, ma sin da ora, alla luce dei sintomi riscontrati, ci sentiamo di escludere che si tratti di legionella".