Boom di arrivi nella Bergamasca Si sono già registrati in 1.256 e solo 11 erano positivi al Covid

Uno strumento utile per capire le proporzioni degli arrivi nella Bergamasca dei profughi ucraini in fuga dalla guerra scatenata dalla Russia che sta devastando la loro terra. È il portale condiviso da Ats Bergamo e prefettura per l’accoglienza sanitaria. Secondo l’ultimo aggiornamento, i rifugiati che si sono già registrati sono 1.256. Di queste persone, 909 sono donne e 347 maschi, ma solo 60 gli uomini adulti, oltre i 20 anni di età; 511 sono i bambini sotto i 14 anni, 124 i ragazzi tra i 15 e i 19 anni, 570 gli adulti sino ai 64 anni, 51 gli anziani, di cui nove ultraottantenni. "Si mantiene costante - sottolinea Ats - anche il dato dei giovani (9,9%), mentre gli anziani sono pochissimi (4%). L’utenza che sta arrivando è costituita prevalentemente da donne e bambini". L’accoglienza si sta concentrando soprattutto nella parte orientale della provincia bergamasca: 52 cittadini ucraini (il 40%) sono accolti in località che fanno capo al territorio dell’Asst Bergamo Est, 433 (il 34,5% nove nei comuni dell’Asst Bergamo Ovest e 319 (il 25,4%) nei comuni dell’Asst Papa Giovanni. Spiega Massimo Giupponi, direttore generale dell’Agenzia di tutela della salute di Bergamo: "Giorno dopo giorno il flusso aumenta e visto l’incremento Ats Bergamo ha provveduto a rimodulare l’orario di apertura del punto tamponi per consentire l’esecuzione di tutti i test richiesti. Inoltre con le Asst è stato condiviso l’aumento delle giornate, sei a settimana, e delle ore di attività, fino a 8, per garantire le visite mediche congiunte Ats-Asst per tampone, rilascio Stp, il codice per gli Stranieri temporaneamente presenti), visita e screening vaccinale). È in via di definizione l’attivazione delle risorse territoriali della pediatria e della medicina di base, per fronteggiare al meglio la situazione". "La situazione è costantemente sotto controllo, grazie al quotidiano monitoraggio dei dati", sottolinea Oliviero Rinaldi, direttore del Dipartimento di Igiene e Prevenzione dell’Ats. La conferma è nei numeri: i profughi risultati positivi al tampone sono ben pochi, a oggi 11, e l’Ats sta imbastendo la convenzione per il Covid Hotel in cui ospitare chi non può essere adeguatamente isolato nel proprio domicilio. Michele Andreucci