“Bonnie&Clyde“ incastrati dopo i colpi all’Autogrill

Cadorago, i poliziotti della sezione investigativa della Polstrada di Como hanno raccolto diversi elementi e il gip ha firmato l’ordine di carcerazione

"Lucia già due volte l’ho rapinato sto autogrill, ne faccio tre su tre…". Così il 22 marzo scorso, poco prima di fare ingresso all’autogrill dell’area di servizio Lario Est, sul tratto di Cadorago della A9, Livio Monti, 27 anni di Cassina Rizzardi, si accordava con la sua amica Lucia Cassullo, 37 anni di Colverde. Uscendo poco dopo con un bottino di sei lattine di birre, rubate dagli scaffali del minimarket. I due sono finiti in carcere ieri mattina in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare che li accusa di aver commesso in concorso, in quella stessa area di servizio, una rapina il 3 marzo con un bottino da 1000 euro, e solo lui un colpo identico il 24 febbraio, che gli aveva reso quasi 800 euro in contanti. Le indagini della Squadra di Polizia Giudiziaria della Stradale di Como, coordinate dal sostituto procuratore Giuseppe Rose, sono partite dal primo colpo, per arrivare a identificare Monti e, successivamente, la Cassullo. I due, assieme, avrebbero commesso anche altri furti oltre a quello delle birre del 22 marzo: poco prima avrebbero smontato le ruote dell’auto di una compagnia elettrica parcheggiata a Luisago, per sostituire le gomme della loro Panda rimaste a terra, e, successivamente, all’autogrill, avrebbero deciso di festeggiare con una bottiglia di vino "di qualità", che Monti ha prelevato senza pagare dagli scaffali di un supermercato di Beregazzo.

Ma a quel punto erano già sottoposti a intercettazioni, con l’ipotesi che dietro le prime due rapine ci fossero loro. La Cassullo aspettava Monti all’esterno dei negozi, sulla Panda con le ruote rimesse in sesto, mentre lui entrava con il volto coperto da una mascherina chirurgica. Nel caso delle due rapine, Monti impugnava anche una pistola, risultata poi un modello giocattolo modificato e privato del tappo rosso. Il 24 febbraio sarebbe arrivato all’area di servizio con alcuni conoscenti, allontanandosi da solo per fare la rapina. Ma già la volta successiva, il 3 marzo, ad aspettarlo in auto ci sarebbe stata la Cassullo.

Paola Pioppi