Bivacco Bernasca, incivili in quota. "Rubano e non rispettano le regole"

Il sindaco di Colorina minaccia di cambiare le modalità di utilizzo

Il bivacco Bernasca (Orlandi)

Il bivacco Bernasca (Orlandi)

Colorina (Sondrio), 25 agosto 2017 - I rifugi valtellinesi sono fra le mete più ambite dagli escursionisti. Varcarne la soglia dopo ore di cammino equivale a un’impagabile soddisfazione: il ristoro dopo la fatica. Una gratificazione certa per chi abbia mai raggiunto il bivacco Bernasca, oasi in quota nel Comune di Colorina, provincia di Sondrio. Una struttura interamente in pietra a 2.093 metri presso la sella del Pizzolo che, dal 2002, domina la parte alta dell’alpe Bernasca. Lassù i visitatori possono disporre di una ventina di letti completi di cuscini e coperte; cucina; tavoli con panche; stufa e camino con legna da ardere; illuminazione da pannello solare e persino due bagni con acqua calda.

Ma questo gioiello è minacciato dall’inciviltà. «Abbiamo constatato che non tutti i frequentatori rispettano le regole di civile convivenza e lo spirito alpino nella gestione di un rifugio – tuona il sindaco di Colorina, Doriano Codega – Per colpa loro non vorremmo cambiare le modalità di apertura del bivacco, che ora è accessibile tutto l’anno». L'assenza di rispetto e spirito di condivisione è sotto gli occhi di tutti. «La stagione scorsa avevamo lasciato 30 quintali di legna a disposizione dei frequentatori – racconta il sindaco – ma quest’anno non ne abbiamo più trovata, tanto che, in occasione della tradizionale festa al rifugio, ne abbiamo dovuta portare di nuova con l’elicottero. Le regole di civile gestione di un rifugio sempre aperto indicano che, chi utilizzi legna da ardere, debba anche provvedere a recuperarne altra in loco per i visitatori successivi, che potrebbero utilizzare la struttura anche in caso di emergenza». Non solo. «Ogni tanto spariscono utensili della cucina, o ritroviamo nei dintorni qualche attrezzo. Inoltre immondizia e lattine devono essere riportate a valle e non lasciate come arredo del rifugio» «Senza contare - conclude Codega – che, come in ogni rifugio, è presente l’indicazione per fare un’offerta in caso di utilizzo presso il conto corrente del Comune. Ma, a dispetto dei numerosi frequentatori, le offerte sono nell’ordine di poche decine di euro l’anno. Una situazione che ci sta facendo riflettere sull’opportunità di adottare le normali tariffe di utilizzo e pernottamento di un rifugio».