Bentornato San Faustino Brescia si riempie di turisti

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di Federica Pacella

Ritualità tra sacro e profano, ma anche cultura, con un riferimento inevitabile all’anno di Capitale. Dopo due anni di Covid, il ritorno al completo della festa per i santi patroni di Brescia, San Faustino e Giovita, è stato in grande stile. Sin dalle prime ore del mattino, è stata alta l’affluenza alla tradizionale fiera, che nel 2020 era stato l’ultimo grande evento cittadino prima del lockdown e che, da allora, non si era più ripetuta per evitare i contagi. La stima, a fine serata, è che almeno 250mila persone siano tornate a curiosare nel ‘serpentone’ delle 602 bancarelle tra via San Faustino a via Gramsci: a farla da padrone, come sempre, spugne magiche e attrezzi da cucina. Corposo il presidio di sicurezza: 18 gli ufficiali e 157 gli agenti della Polizia Locale di Brescia impegnati (non sono state rilevate particolari criticità), oltre a carabinieri, polizia di Stato e Guardia di finanza. Grande la partecipazione anche alla messa celebrata dal vescovo Tremolada nella chiesa dei santi patroni, a cui era presente anche il vescovo di Bergamo Francesco Beschi e i due sindaci di Capitale, Emilio Del Bono per Brescia, Giorgio Gori per Bergamo. Proprio alla cultura ha fatto riferimento, nella sua omelia, il vescovo Tremolada. "Vi è un’alleanza potente tra la vita e la cultura – ha detto –. Quest’ultima non solo interpreta la vita ma la difende e la promuove, ne mantiene alto il profilo e ne custodisce il senso ultimo. L’indifferenza e la superficialità non riusciranno purtroppo a impedire che si aprano nell’esperienza quotidiana del vivere voragini spaventose".

La giornata è stata anche l’occasione per consegnare il Premio della Brescianità 2023, assegnato a Fabio Volo dall’Ateneo di Brescia e dalla Fondazione della Civiltà Bresciana. Ad Armando Azzini, invece, il primo premio di poesia Santi Faustino e Giovita per ‘Dezember’.