
Il sindaco di Sondrio Alcide Molteni (National Press)
Sondiro, 3 febbraio 2016 - Nella costruzione della Nazionale, conta lo spirito di squadra, l’unione, la vittoria insieme. L’immagine calcistica utilizzata dal sindaco di Sondrio Alcide Molteni sintetizza il suo pensiero sul futuro della banche locali. «Un tema - esordisce - tra i più importante degli ultimi anni, che avrà ricadute sull’economia reale. Quel che si profila non può essere lasciato nelle mani dei soli vertici delle banche, a loro vanno dati gli strumenti, affinché le scelte siano le migliori per il territorio. Territorio e banche che, da noi, sono una cosa unica».
Le riflessioni del sindaco arrivano a seguito di una raccolta dati e valutazioni fatte anche grazie al contributo di un gruppo di giovani esperti del settore e dopo gli incontri separati con i vertici dei due Istituti. «Ho incontrato i due vertici - prosegue - che hanno apprezzato il momento di confronto, il primo con un amministratore del territorio. Ho percepito che si sentono caricati di una forte responsabilità, per lo scenario che si profila e per il ruolo importante che le banche rivestono a sostegno dell’economia reale». Utile inquadrare la situazione all’interno delle normative e del mercato che hanno imposto cambiamenti inevitabili, molti dei quali sono già stati portati avanti. «Ma alla base delle politiche aziendali - prosegue - che, per forza di cose, devono valutare scenari più ampi, ci sono gli stessi valori sui quali si sono fondati gli Istituti e su cui si devono improntare le scelte future». Il legame con il territorio si vede in tante cose: «In esperienze imprenditoriali locali affermatesi a livello nazionale, nelle realtà degli impianti sciistici, possibili grazie al contributo dei due Istituti».
Se le due banche sono diverse dal punto di vista organizzativo, sono uguali nello spirito che le ha ispirate. «Per il bene del territorio - dice - è un’unione che io auspico e vorrei che tutti sostenessero. Tutto questo lo dico dopo un’accurata analisi in cui si dimostra la forza che, insieme, potrebbero rappresentare a livello nazionale. Le due banche, unite, possono diventare il 6° o 7° gruppo bancario in Italia». «Siamo consapevoli degli eventuali problemi, come la chiusura delle filiali, e del fatto che, anche compiuto questo passaggio, la questione non si esaurirebbe - aggiunge - Il panorama mondiale imporrà altri standard, ma si potrà parlare da una condizione ottimale, di Gruppo diffuso a livello nazionale forte per la raccolta, i risparmi, le filiali e sportelli e, sopratutto, la fiducia del risparmiatore». Da qui l’invito duplice.
«Alle banche di incontrarsi, per provare a mantenere la “nazionale bancaria“, ossatura del territorio, e all’economia locale di fare ragionamenti in questa direzione, con i vertici. Senza tentativi di scalata dei due istituti, ma dimostrando collaborazione». A cittadini e imprenditori Molteni chiede un supporto che vada oltre fazioni e preferenze. Il suo è solo un invito, ma pensa che i presupposti ci siano. «Negli incontri - conclude - ho notato che si vogliono superare protagonismi (legittimi) e personalismi. Abbiamo davanti 24 mesi nei quali si dovranno fare valutazioni. Gli aspetti da tener presente sono molti, ma auspico che ci sia un colloquio tra le due banche e che non si lasciano soli i vertici: l’indifferenza non è ammessa».