Trecentocinquantamila arrivi per un milione di presenze. Sono gli ultimi dati sui flussi turistici in provincia di Lecco. Prima della pandemia di Covid, gli arrivi erano 300mila, cioè 50mila e il 15% in meno, le presenze 800mila, 200mila e il 20% in meno. Per arrivi si intende il numero di clienti ospitati nelle strutture ricettive; le presenze corrispondono al numero dei pernottamenti. I primi dati di quest’anno lasciano intendere un’ulteriore crescita. Le strutture ricettive in provincia sono 1.500, per un totale di 18.300 posti letto. Il tasso di occupazione è basso, del 15%, perché arrivi e presenze sono concentrate soprattutto d’estate, sebbene la stagione turistica si sia allungata anche a maggio e settembre. La maggior parte dei turisti arrivano dalla Lombardia, poi da Germania, Stati Uniti, Francia, e Regno Uniti. Le mete preferite sono soprattutto i paesi sul lago di Como: a Varenna le presenze sfiorano le 100mila, 140 volte il numero degli abitanti; a Colico superano le 135mila; a Dervio le 50mila; a Bellano le 40mila; ad Abbadia Lariana le 35mila; a Lierna le 26mila; a Dorio, che conta 300 residenti, le 10mila; 130mila a Lecco; 90mila, 450 volte tanto gli abitanti del posto, a Oliveto Lario sulla sponda occidentale del ramo lecchese del lago; 36mila a Malgrate. Nel 2019 le presenze a Varenna sono state meno di 80mila, distribuite tra 123 strutture ricettive, rispetto alle 152 attuali. A Oliveto prima del lockdown da Covid, le presenze erano meno di 30 mila. Mentre il turismo è esploso, le infrastrutture sono tuttavia rimaste sempre le stesse, come non sono aumentati i collegamenti e i mezzi di trasporto pubblici.
D.D.S.