Tra premi e polemiche: "Gli alpeggi vadano agli allevatori della zona"

A Colorina è andata in scena la Mostra zootecnica con 160 capi

PODIO Gli esemplari di mucche di razza pezzata rossa  che hanno ricevuto un riconoscimento durante la festa (Np)

PODIO Gli esemplari di mucche di razza pezzata rossa che hanno ricevuto un riconoscimento durante la festa (Np)

Sondrio, 10 aprile 2017 - Una giornata baciata dal sole, con centinaia di presenze, oltre 160 capi esposti e tantissima gente ad ammirare la Mostra zootecnica di Colorina, ma anche gli eventi collaterali. Bilancio positivo per la giornata promossa ieri nel campo sportivo del paese. Tanti i momenti importanti che hanno caratterizzato la manifestazione. Partiamo dalle aziende agricole premiate: per quanto riguarda la razza bruna, il miglior capo è dell’azienda di Adriano Zamboni di Colorina; premio miglior mammella e miglior vacca da latte a Riccardo Vaninetti di Cosio Valtellino. Razza pezzata rossa: premiate le aziende di Francesca Mazzoni di Talamona, dei fratelli Codega di Colorina e di Rinaldo Varischetti di Colorina (miglior mammella). Infine, nella categoria frisona, doppio premio per i fratelli Gusmeroli di Caiolo.

La mostra, però, è stata anche l’occasione per fare il punto su alcuni punti ritenuti particolarmente importanti dall’Associazione provinciale allevatori. «Gli alpeggi di proprietà dei Comuni – ha sottolineato nel suo intervento Plinio Vanini, presidente Apa – devono essere dati in affitto ad allevatori della nostra provincia. I sindaci (molti quelli presenti ieri alla manifestazione, ndr) devono capire l’importanza per le nostre aziende di avere uno spazio in montagna per poter lavorare a 360 gradi. I Comuni non cerchino di guadagnare qualche euro in più affidando attraverso bandi di appalto gli alpeggi a chi viene da fuori provincia». Un pensiero condiviso dal direttore dell’Apa, Gianmario Tramanzoli. «Sono circa 500 le aziende in provincia di Sondrio che vivono di agricoltura e zootecnia. La possibilità di utilizzare l’alpeggio per loro diventa fondamentale, l’unico modo per riuscire a fare reddito». Non poteva mancare una riflessione sul prezzo del latte. «Le cooperative del nostro territorio fanno davvero l’impossibile per garantire qualche centesimo in più che per le nostre aziende significano ossigeno – ha concluso Tramanzoli –. Il problema, però, è che la valutazione del prezzo ormai è internazionale, c’è poco margine di manovra».