FULVIO D'ERI
Cronaca

Coltivazione del bosco: patto fra due municipi

Il progetto dei Comuni di Albosaggia e Caiolo con il supporto della Sev. Prevede di coinvolgere i privati contro l’abbandono del patrimono forestale

I proprietari degli appezzamenti parteciperanno ad una gestione unitaria

Caiolo, 13 novembre 2020 - Un aiuto concreto ai proprietari di boschi e terreni incolti o in via di abbandono per riqualificare il patrimonio ambientale montano. La proposta, già in via di realizzazione, è contenuta in un progetto innovativo, fortemente voluto dai Comuni di Albosaggia e Caiolo e messo in pratica grazie al supporto tecnico della Sev, la Società economica valtellinese. Il concetto non è nuovo, ma a proiettarlo nel futuro prossimo è un bando nazionale che potrebbe portare un contributo economico in grado di attivare processi virtuosi per salvare un vasto patrimonio boschivo altrimenti destinato all’estinzione. Nel dettaglio, i proprietari degli appezzamenti parteciperanno ad una gestione unitaria, sia pure a tempo, dei loro terreni, di cui manterranno intatti la proprietà e i diritti di cessione o trasmissione ereditaria.

Due le azioni previste: l’animazione territoriale, con attività di promozione, informazione e promozione di una gestione attiva e sostenibile delle risorse silvo pastorali, e la costituzione di forme associative o consortili finalizzate ad una efficace conduzione del patrimonio fondiario, per contrastare il frazionamento delle proprietà silvo - pastorali nelle aree montane. Tutti i cittadini interessati saranno contattati e informati nel dettaglio nei prossimi giorni dalle due Amministrazioni comunali promotrici dell’iniziativa che, oltre ad essere garanti dell’operazione, parteciperanno a questa sfida con aree proprie. I dati parlano chiaro: sia ad Albosaggia che a Caiolo, dal fondovalle fino ai 1300 metri di quota, la proprietà privata è preponderante e la cura di queste aree si ferma al 20% del totale. "L’unico modo per superare questo abbandono con tutte le gravi conseguenze che comporta - spiega il sindaco di Albosaggia, Graziano Murada - è mettersi insieme condividendo un piano di coltivazione e cura dei boschi che in 15 o 20 anni possa garantire a ciascun proprietario un loco pienamente produttivo e, seppur vecchio, rinnovato e rigenerato".

Il bando scade il 15 dicembre. Determinante il supporto tecnico della Sev ed in particolare del presidente Benedetto Abbiati, che ormai da tempo si occupa con competenza e altrettanta passione della creazione e gestione di associazioni fondiarie e altre realtà consortili proprio nell’ottica di salvare quella parte di montagna a rischio abbandono. "Uno studio della Fondazione Fojanini - spiega Abbiati – ha dimostrato come in meno di 50 anni (1991-2007) nel sondriese si sia verificato il dimezzamento delle superfici a pascolo, a prato e a vigneto, a fronte di un corrispondente aumento soprattutto del bosco". Una deriva dalla quale si può riemergere come alcune esperienze interessanti dimostrano anche in provincia di Sondrio.