A pedali sul Kilimangiaro: sguardo dall’alto sull’Africa

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CUGGIONO (Milano)

A settembre la Namibia, in solitaria. Oggi la Tanzania, in compagnia dell’amico Enzo Bernasconi. Sempre con la bandiera di "Bicipace". Carlo Motta sta compiendo un’altra delle sue avventure solidali nel Paese africano. Sessantadue anni, di cui trenta anni all’ente di formazione professionale Ial Lombardia come coordinatoreprogettista, Motta è in pensione e si è dato una regola: praticare un turismo sostenibile alieno delle comodità occidentali, sostenendo le popolazioni locali.

Lunedì sei febbraio, insieme a Bernasconi, sono partiti da Malpensa e sono arrivati la mattina dopo a Dar es Salaam, la più grande città della Tanzania; ora stanno attraversando i monti Usambara. Carlo sintetizza così il viaggio: "Siamo partiti dall’antica capitale tanzaniana, Bagamoyo, per poi entrare nella pancia del Paese sino ad arrivare al parco del monte Kilimangiaro. Dalla cittadina di Marangu, una delle via di accesso alla montagna più alta d’Africa, raggiungeremo in bicicletta la cima, Hururu peak, 5895 metri. Una volta rientrati a Marangu, per ringraziare gli dei di averci permesso l’accesso a tanta bellezza, faremo il periplo della montagna, ovviamente sempre in bici. Alla fine avremo percorso 850 km e scalato oltre 13mila metri di dislivello". Quale sarà l’aspetto solidale di questa avventura? "Al termine del giro, in accordo con l’associazione locale "Onebiketanzania", lasceremo le nostre biciclette a una piccola comunità affinché possano essere utilizzate da studenti e lavoratori che vivono molto lontano dalla scuola e dal luogo di lavoro. In quei luoghi una bicicletta può fare la differenza, può permettere di non abbandonare gli studi, di avere una retribuzione o di giungere in tempo in ospedale: spesso è condivisa tra più persone. Una delle bici che ci accompagnerà in questa avventura poi continuerà a viaggiare sulle strade della Tanzania". S.V.