Milano, 20 settembre 2023 - Le microcalcificazioni del seno, piccoli depositi di calcio che si formano nel tessuto mammario e possono essere rilevati dalla mammografia, vengono considerate un campanello d'allarme per la possibile presenza di un tumore. Tuttavia la relazione microcalcificazioni-cancro non è stata mai chiarita.
Uno studio a guida italiana, pubblicato su “Cancer Communication”, ha cercato di far luce sul tema scoprendo che l'assenza di whitlockite, un minerale ricco di magnesio solitamente presente nelle microcalcificazioni, potrebbe essere un indicatore dell’effettiva presenza di un tumore.
Lo studio
Il lavoro, che apre a screening anti-cancro più mirati, è stato condotto da ricercatori dell'Università Statale di Milano e degli Istituti clinici scientifici Maugeri di Pavia, coordinati da Fabio Corsi, docente UniMi di Chirurgia generale e capo Breast unit all'Irccs Maugeri, in collaborazione con colleghi dell'Istituto di Fotonica e Nanotecnologie (Cnr-Ifn) e dell'Istituto di Cristallografia (Cnr-Ic) del Consiglio nazionale delle ricerche, e del Paul Scherrer Institute in Svizzera.
Il minerale
Gli scienziati hanno osservato che il link tra microcalcificazioni al seno e tumore dipende dalla presenza o assenza della whitlockite: questo minerale si trova infatti nelle microcalcifazioni solo se il cancro non c'è. La sua assenza, quindi, potrebbe essere un alert da approfondire procedendo a biopsia. Gli autori hanno utilizzato tecniche avanzate di spettroscopia (Raman, Waxs, Xrf) per analizzare le microcalcificazioni prelevate da pazienti con tumore al seno.
Metabolismo
Hanno confrontato i campioni con quelli di donne sane e hanno visto che nei tessuti tumorali la whitlockite era quasi assente, mentre nei tessuti sani era abbondante. Questo, spiegano dalla Statale, suggerisce che "il tumore al seno ha la capacità di alterare il metabolismo del calcio e del magnesio nel tessuto mammario, influenzando la formazione delle microcalcificazioni, eliminando la whitlockite e rendendole più dure, cosa che le rende in grado di stimolare ancora di più la crescita del tumore".