Long Covid, la mancanza di vitamina D tra le cause della malattia

Una ricerca milanese ha scoperto la correlazione. Da stabilire ancora l’utilità degli integratori

Un laboratorio di ricerca (Foto archivio)

Un laboratorio di ricerca (Foto archivio)

Milano, 13 maggio 2023 – Il rischio Covid ormai è stato declassato dall’Organizzazione mondiale della salute ma gli strascichi in chi si è ammalato restano. 

E il rischio di long Covid potrebbe aumentare in presenza di bassi livelli di vitamina D: lo suggeriscono i risultati della ricerca dell'Università Vita-Salute San Raffaele e dell'Irccs ospedale San Raffaele di Milano. I dati consigliano di sottoporre a controlli i livelli di vitamina D dopo l'infezione. Il long Covid colpisce il 50-70% dei pazienti precedentemente ricoverati per Covid-19, tuttavia si sa molto poco su questa condizione.

Bassi livelli vitamina D

Un fattore di rischio è proprio rappresentato dai bassi livelli di vitamina D, ma il suo ruolo finora non era stato adeguatamente studiato. I ricercatori hanno esaminato 100 pazienti di età compresa tra 51 e 70 anni, con e senza Long Covid . Hanno misurato i livelli di vitamina D al momento del primo ricovero per Covid e sei mesi dopo la dimissione, riscontrando livelli di vitamina D più bassi nei pazienti con Long Covid rispetto a quelli senza. Il risultato è stato più evidente nei pazienti che dopo sei mesi hanno manifestato sintomi di nebbia cerebrale, come confusione, problemi di memoria e scarsa concentrazione.

I ricercatori hanno incluso pazienti senza patologie ossee e hanno abbinato i due gruppi, con e senza Long Covid, in termini di età, sesso, malattie croniche preesistenti e gravità del Covid. "Gli studi precedenti sul ruolo della vitamina D nel Long Covid non erano definitivi", ha osservato uno degli autori della ricerca, Andrea Giustina.

La ricerca

"La natura altamente controllata del nostro studio - ha aggiunto - ci aiuta a stabilire che esiste probabilmente un legame tra la carenza di vitamina D e il Long Covid". Sebbene siano necessari studi più ampi per confermare questo legame, il team milanese è ora concentrato a scoprire se gli integratori di vitamina D possono ridurre il rischio di Long Covid. "Il nostro studio dimostra che i pazienti con Covid-19 che hanno bassi livelli di vitamina D hanno maggiori probabilità di sviluppare il Long Covid, ma non è ancora noto se gli integratori di vitamina D possano migliorare i sintomi o ridurre del tutto questo rischio".