REDAZIONE SALUTE

Cancro al pancreas lo studio Cassandra e il nuovo approccio (vincente) all’adenocarcinoma duttale

Il professor Michele Reni, Ircss Ospedale San Raffaele: sopravvivenza migliore con la chemio Paxg preoperatoria rispetto al trattamento standard

L'ospedale San Raffaele di Milano

L'ospedale San Raffaele di Milano

Milano, 31 maghio 2025 – Nuova frontiera nella cura del cancro al pancreas.  Lo studio Cassandra, made in Milano, che rileva una sopravvivenza migliore con la chemio Paxg preoperatoria rispetto al trattamento standard

Il professor Reni

Il professor Michele Reni, primario delle Unità Operative di Oncologia e Day Hospital Oncologico, direttore del programma strategico di coordinamento clinico del Pancreas Centerall'Ircss Ospedale San Raffaele, associato di Oncologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele, ideatore e coordinatore dello studio, ha appena presentato al Congresso annuale dell'American Society of Clinical Oncology (ASCO), il più importante congresso mondiale dedicato all’oncologia, a Chicago,

Schemi chemioterapici a confronto

Lo studio, nato con l’obbiettivo di migliorare i risultati terapeutici nei pazienti candidati all’asportazione chirurgica di un adenocarcinoma duttale del pancreas, ha confrontato l’efficacia di due schemi chemioterapici  somministrati prima dell’intervento. I dati ottenuti hanno evidenziato che i pazienti trattati con Paxg, una combinazione di farmaci chemioterapici creata al San Raffaele nel 2012 e autorizzata da Aifa nel gennaio 2020 per l’uso nei pazienti con tumore del pancreas metastatico o avanzato, hanno registrato una sopravvivenza – libera da eventi sfavorevoli - superiore rispetto a quelli sottoposti a mFolfironox.

L’adenocarcinoma duttale pancreatico 

Il tipo più comune di tumore maligno del pancreas è l’adenocarcinoma duttale (Pdac) che rappresenta il 95% di tutte le neoplasie pancreatiche maligne. Ogni anno costituisce circa il 3% dei nuovi casi di cancro, è la terza principale causa di morte oncologica e presenta il peggior tasso di sopravvivenza a 5 anni tra i tumori solidi. La malattia ha origine dalle cellule esocrine della ghiandola pancreatica, responsabili della produzione degli enzimi digestivi, che crescono in modo incontrollato diffondendosi rapidamente ad altri organi formando metastasi. Viene spesso diagnosticata in fase avanzata e solo il 10-20% dei pazienti è candidabile alla chirurgia. Tuttavia, in oltre il 90% dei pazienti con malattia apparentemente localizzata al pancreas, sono presenti metastasi microscopiche, non documentabili con gli strumenti diagnostici esistenti. Da questo la necessità di intervenire attraverso la chemioterapia peri-operatoria che permette di ottenere più spesso la guarigione e di prolungare la vita dei pazienti rispetto alla chemioterapia post-operatoria, il cui impiego è tra l’altro ostacolato dal lento e difficile recupero delle condizioni cliniche dopo un intervento molto impegnativo.

Il progetto Cassandra

"Nasce dalla necessità di migliorare la prognosi dei pazienti senza peggiorare la loro qualità di vita rispetto all’attuale standard, spiega il professor Michele Reni. Lo studio ha voluto indagare la superiorità del regime Paxg rispetto a mFOLFIRINOX, per 4 o 6 mesi prima dell’intervento di chirurgia. Durante la ricerca condotta da 17 ospedali italiani, e coordinata dall’Irccs Ospedale San Raffaele, sono stati arruolati 260 pazienti, divisi casualmente in due gruppi: 132 hanno ricevuto la chemioterapia Paxg mentre 128 hanno ricevuto mFOLFIRINOX.I risultati raccolti hanno dimostrato che la sopravvivenza senza eventi sfavorevoli (progressione, recidiva, inoperabilità, aumento progressivo dei marcatori, riscontro di metastasi durante l’intervento,decesso) è stata significativamente più lunga nei pazienti trattati con Paxg rispetto a quelli che hanno ricevuto mFOLFIRINOX”.

Passo storico

“Siamo di fronte a un passo storico nella lotta contro il tumore al pancreas - continua il professor Reni – per l’entità della differenza osservata rispetto a quello che, fino ad oggi, veniva considerato da molti lo schema terapeutico più efficace in questa malattia. Inoltre, tra i pazienti sottoposti a Paxg si è osservato un aumento significativo delle risposte patologiche, ovvero della quantità residua di tumore osservata dal patologo sui tessuti asportati dopo la terapia, delle risposte biochimiche e della probabilità di evitare che la malattia progredisca durante il trattamento chemioterapico» chiarisce il professor Reni.

Il professor Massimo Falconi

“Questi risultati rafforzano il valore della ricerca clinica indipendente e dimostrano come strategie terapeutiche innovative possano migliorare concretamente la prospettiva di vita dei pazienti, aprendo la strada a un possibile aggiornamento delle linee guida per il trattamento di questa neoplasia», afferma il professor Massimo Falconi, primario dell'Unità di Chirurgiadel Pancreas, direttore del Pancreas Translational & Clinical Research Center dell'IRCCS Ospedale San Raffaele, Ordinario di Chirurgia all’Università Vita-Salute San Raffaele e co-responsabile scientifico dello studio.