Morta dopo un bypass gastrico. Cos’è, a cosa serve e quanto è rischioso?

La giovane è deceduta dopo 11 giorni dall’operazione per ridurre l’obesità

Una sala operatoria in una foto d'archivio

Una sala operatoria in una foto d'archivio

Una ragazza di 28 anni è morta dopo un intervento per un bypass gastrico. Si tratta di una operazione non particolarmente rischiosa e diffusa nella lotta all’obesità e ai rischi di un peso corporeo eccessivo perché assicura a una diminuzione del cibo ingerito dal corpo e riduce la quantità di calorie assorbite dall'organismo. Ma cos’è esattamente il bypass gastrico e perché si ricorre a questa tecnica.

Chirurgia bariatrica

Il bypass gastrico rientra nella chirurgia bariatrica, ovvero negli interventi mirati alla riduzione del peso in chi soffre di obesità, e alla cura delle malattie collegate. Nelle tipologie di interventi chirurgici rientrano il bypass gastrico, la gastrectomia verticale parziale e il bendaggio gastrico.

Bypass gastrico

“L’intervento classico - spiegano gli esperti del Gruppo SanDonato - consiste nella creazione di una piccola tasca gastrica che non comunica con il resto dello stomaco, ma viene direttamente collegata all’intestino tenue a distanza variabile dal duodeno. In questo modo la maggior parte dello stomaco e il duodeno vengono esclusi completamente dal transito degli alimenti”. L’intervento è reversibile. L’effetto del bypass gastrico determina: riduzione della quantità di cibo introdotto; riduzione dell’appetito; sazietà precoce di grado variabile; mancato assorbimento di buona parte del cibo che resta non digerito.

Mini Bypass Gastrico

“L’intervento – spiegano gli esperti del gruppo Fatebenefratelli - consiste nella realizzazione di una tasca gastrica tubulare, collegata tramite una sutura all’intestino tenue: ciò permette di “bypassare” circa 2 metri di intestino. Il mini bypass gastrico è quindi definito misto: da un lato viene ristretto lo stomaco, limitandone la capacità, e dall’altro il “salto” creato dal bypass riduce l’assorbimento dei cibi”.

Tecnica di intervento

Sono due le tecniche di intervento: open, cioè attraverso una incisione addominale:  laparoscopia, che prevede di eseguire 3 piccole incisioni sull’addome attraverso cui s’inseriscono gli strumenti necessari (tra cui una telecamera dotata di luce e due strumenti che serviranno per creare il bypass).