Vittorio Sgarbi: "Non farò l'assessore alla Cultura in Regione. Non c'è interesse"

Manterrà l'incarico di Sottosegretario alla Cultura e di consigliere regionale. "Bruno Galli o Stefano Zecchi ottimi nomi"

Vittorio Sgarbi

Vittorio Sgarbi

Il sottosegretario Vittorio Sgarbi non farà l'assessore alla Cultura della Regione Lombardia, ma resterà come consigliere regionale. "Come ho fatto intendere senza incertezze, non ho alcuna intenzione di fare l'assessore regionale alla Cultura in Lombardia - commenta lo stesso Sgarbi in un nota - che pure meriterebbe una personalità riconosciuta e riconoscibile per un ruolo cosi decisivo". Como sottosegretario alla Cultura "troppi sono gli impegni e i progetti aperti" e secondo Sgarbi "se ne è avuta prova con la grande confusione (di princìpi soprattutto) sullo stadio di San Siro". Venerdì scorso "ho detto, tra ironia e responsabilità, che se mi fosse stato chiesto, al di là della mia decisione, avrei valutato l'opportunità" di fare l'assessore in Lombardia "ma capisco - aggiunge - che la cultura non è al centro dei pensieri della coalizione che ha sostenuto Fontana".

Ad ogni modo negli ultimi anni "ho seguito l'attività e l'impegno dell'assessore Bruno Galli, la cui conferma - prosegue Sgarbi - sarebbe un segnale di consapevolezza. E riconosco le qualità culturali di Stefano Zecchi". Insomma "auguro al presidente Attilio Fontana di trovare la migliore soluzione. Gli garantisco comunque il mio sostegno e la collaborazione del governo - conclude - ma da questo momento non sono disponibile a nessuna proposta. Resto consigliere regionale senza incertezze e per responsabilità verso gli elettori"