Meloni: “Nessun rimpasto, obiettivo 5 anni”. Premierato? “Riforma che guarda al futuro”

La premier sulle Europee: “Nessuna fibrillazione nel governo”. Sul confronto televisivo con Schlein: “Così aiutiamo i cittadini a scegliere”

Roma, 14 maggio 2024 – Fibrillazioni nel governo dopo l'appuntamento delle Europee? La premier Giorgia Meloni, ospite di Maurizio Belpietro a Milano per il ‘Giorno de La Verità’, si è detta “tranquilla”. “Non ho motivo di pensarlo”, ha aggiunto. Il problema semmai – ha precisato Meloni – si potrebbe porre “più prima delle elezioni, perché è una campagna elettorale a preferenze ed è normale e ragionevole che ciascun partito voglia segnalare le sue specificità. E' sicuramente una campagna divisiva, anche se non mi preoccupa". Anzi, spera che con queste elezioni “possano crescere tutti i partiti di maggioranza”.  

La premier Giorgia Meloni (Ansa)
La premier Giorgia Meloni (Ansa)

All’orizzonte neanche un possibile rimpasto. Un’eventualità che Meloni esclude a priori. "Non ho mai pensato a fare un rimpasto di governo. È una delle tantissime ricostruzioni un po' forzate che leggo spesso. Anzi, io tra gli obiettivi che mi sono data è arrivare a 5 anni con il governo che ho nominato, cosa che non è mai accaduta nella storia d'Italia. A maggior ragione non per fare il commissario europeo che è uno, e bisogna vedere che delega l'Italia riesce a spuntare".

Intanto si avvicina il 23 maggio, data del confronto tv con la segretaria del Pd, Elly Schlein. Diversamente dalle voci in circolazione, la premier ha esortato dicendo: “Il confronto mi piace, penso sia il sale della democrazia, in particolare in campagna elettorale. Mi fa molto sorridere il dibattito che sta generando l'aver dato disponibilità al confronto: denunce, lamentele... Penso sia normale, particolarmente in una campagna elettorale come quella in cui siamo, in rapporto all'Unione europea, per raccontare agli italiani che ci sono due modelli: la proposta socialista e quella dei conservatori. Mettere a confronto ricette e visioni è un modo di aiutare cittadini nella scelta, è la cosa più naturale del mondo". Mi aspetto di fare il confronto – ha poi aggiunto – ma vedo molti movimenti contro questa iniziativa, vedo molta critica, ci sono cose che si stanno muovendo, magari con l'idea che questo confronto non si faccia" ma "penso - ha concluso - che sarebbe un errore”.

Intanto, oggi in aula di Senato, la senatrice a vita, Liliana Segre, è intervenuta contro il Premierato di Meloni. “Ha aspetti allarmanti, non posso e non voglio tacere”, ha dichiarato. 

Il referendum sul premierato non è un referendum su di me, in teoria non mi riguarda”, ha tenuto a precisare la premier. “Se passasse la riforma entrerebbe in vigore la prossima legislatura, di qui ad allora a Roma si dice ‘beato chi c'ha un occhio'...".  Dunque "non è un referendum sul presente, vedo sempre tirare per la giacchetta il presidente della Repubblica, ma nel 2028 saremo anche verso la fine del mandato di Sergio Mattarella, è una riforma che guarda al futuro". Mentre, secondo Meloni, "si sta cercando di personalizzare lo scontro sul referendum, sperando in un revival delle dimissioni di Renzi" ma quella costituzionale “è invece una riforma necessaria. È la madre di tutte le riforme, sulla quale spero che si possano costruire delle convergenze che, se non dovessero arrivare, devo chiedere ai cittadini cosa ne pensano".