Cinque stelle nella bufera, la senatrice Lezzi: torniamo a votare su Rousseau

Post di Beppe Grillo per difendere la scelta pro Draghi: "O di qua, o di là. Scegliere le idee del secolo che è finito nel 1999 oppure quelle del secolo che finirà nel 2099".

Beppe Grillo, garante del Movimento

Beppe Grillo, garante del Movimento

Roma, 13 febbraio - Il governo Draghi giura e  si riunisce in Consiglio e nel Movimento Cinque Stelle cresce la polemica degli esponenti dell'ala dura e pura: c'è che arriva a chiedere la ripetizione del voto sulla piattaforma Rousseau, chi annuncia un appoggio "condizionato" in Parlamento, chi critica la presenza di ministri di Forza Italia e chi accusa i vertici di aver fallito e tradito.

La prima ad attaccare la linea  del Movimento e a chiedere la ripretizione del voto sulla piattaforma Rousseau è stata la senatrice Barbara Lezzi, con una mail a Vito Crimi, al Comitato di garanzia e a Beppe Grillo. Una mail per contestare il quesito sottoposto l'altro ieri agli iscritti e approvato con il circa il 60% dei voti. La domanda per ottenere il via libera all'esecutivo, attacca, "non ha trovato riscontro nella formazione del nuovo Governo. Non c'è il super-ministero che avrebbe dovuto prevedere la fusione tra il Ministero dello Sviluppo economico e il Ministero dell'Ambiente". Per questo, sostiene, deve essere "immediatamente indetta una nuova consultazione con un quesito in cui sia chiara l'effettiva portata del ministero e che riporti la composizione del Governo". Altrimenti, minaccia, "il voto alla fiducia deve essere no".

Beppe Grillo prova a calmare le acque con un  post sul suo blog che invita tutti a guardare lontano e ricorda che questo è il momento delle scelte: "O di qua, o di là'. Scegliere le idee del secolo che è finito nel 1999 oppure quelle del secolo che finirà nel 2099".

Il post ha solo in parte effetto. Per il deputato Giuseppe Brescia: il suo "sarà un appoggio condizionato. La squadra non convince semplicemente perché non è una squadra. Sono quote di rappresentanza di ogni partito che ha manifestato la volontà di sostenere Draghi.  "Amarezza" viene espressa dalla deputata Simona Suriano: "La lista dei ministri ci lascia fortemente delusi. Inconcepibile non vi sia nel governo nessun rappresentante del M5s siciliano né del Sud. Il Movimento rappresenta piu' di dieci milioni di elettori e avrebbe meritato ben altra considerazione. Se qualcuno pensa che il sostegno sia incondizionato  ha inteso male". Voterà no alla fiducia il senatore Mattia Crucioli. "Non riconosco la legittimitàd del quesito posto in votazione sulla piattaforma Rousseau e non mi ritengo vincolato. Convintamente e pensando di fare la cosa giusta per il Paese e nei confronti del mandato degli elettori che sento molto forte voterò no anche qualora il Movimento dovesse dare indicazioni di voto a favore". 

Alessandro Di Battista torna a contestare il governo: "Trovo immorale che politici che hanno speso tempo (e dunque denaro pubblico) non per occuparsi del Paese ma per risolvere le grane giudiziarie del loro leader, possano avere ancora ruoli così apicali". Il riferimento è a Renato Brunetta, Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini, "ministri nell'ultimo governo Berlusconi, un governo che ricordiamo soprattutto per le leggi ad-personam, ovvero il tentativo (in parte riuscito) di deviare'le Istituzioni per metterle al servizio di un leader politico".