Nuovo governo, tre ministri per Forza Italia e Silvio sorride

Stesso numero per Pd e Lega che in parlamento pesano di più. Quattro nomi per M5S. In totale quindici politici e otto tecnici

Mariastella Gelmini (Autonomie)

Mariastella Gelmini (Autonomie)

Roma - Chi temeva un governo tecnico ha tirato un sospiro di sollievo, delusione per chi invece sperava di non vedere uomini di partito nel nuovo esecutivo. Mario Draghi che ha tenuto tutti col fiato sopeso alla fine non ha potuto che accontentare le forze parlamentari che gli assicureranno fiducia. Dei 23 ministri solo 8 sono tencici, peraltro di alto profilo, mentre 15 sono espressione della politica. 

La delegazione più numerosa è quella dei 5 Stelle, partito che ha i gruppi parlamentari più consistenti a Camera e Senato. Nella squadra Draghi entrano infatti 4 ministri pentastellati e sono tutte riconferme, anche se in alcuni casi in ruoli diversi del Conte bis: Federico D'Incà torna ai Rapporti con il Parlamento e Luigi Di Maio viene confermato alla Farnesina. Mentre Stefano Patuanelli passa dal Mise all'Agricoltura e Fabiana Dadone dalla pubblica amministrazione alle Politiche giovanili. 

Tre i ministri Dem. Due conferme con Lorenzo Guerini alla Difesa e Dario Franceschini alla Cultura (ma 'perde' il Turismo). New entry Andrea Orlando, vicesegretario del Pd, come ministro del Lavoro. Tre anche i ministri in quota Lega: Giancarlo Giorgetti allo Sviluppo Economico, Erika Stefani al ministero per le politiche della disabilità e Massimo Garavaglia al Turismo.  Stesso trattamento per Forza Italia che conta meno in parlamento: Renato Brunetta alla Pubblica Amministrazione, Mara Carfagna al Sud e Maria Stella Gelmini agli Affari regionali. Soddisfatto Berlusconi. Leu vede confermato Roberto Speranza alla Salute. Per Italia Viva torna al governo Elena Bonetti nello stesso ruolo del Conte 2 ovvero Pari opportunità e Famiglia. 

Tra gli otto tecnici 3 donne - Cartabia, Lamorgese e Messa - e 5 uomini, cioè Franco, Cingolani, Colao, Giovannini e Bianchi.