Comuni in Lombardia: cambiano le giunte, naufragano le unioni

Sulle liti il peso dei partiti. Il caso limite della Brianza

Elezioni

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Milano, 16 marzo 2018 - Da una parte quelli che collaborano, dall’altra quelli che litigano. A fare la differenza fra la sopravvivenza e la dissoluzione dell’unione fra comuni le liti, le gelosie, ma spesso anche la politica. Basta un cambio del colore di una giunta e il banco salta. Un esempio fra tanti, in Brianza, dove dopo tre anni l’Unione dei tre parchi, che comprendeva Vimercate, Carnate, Burago e Ornago è finita il primo gennaio. Morta e sepolta. «Non ci convincono metodi e procedure con cui vengono prese le decisioni», aveva detto il sindaco buraghese, Angelo Mandelli, di centrodestra. Si era partiti con grandi aspirazioni, si era finiti - sotto l’egida della giunta di centrosinistra del centro più grande, Vimercate - a mettere insieme solo i vigili. In Comune sono arrivati i 5 Stelle, che mai hanno digerito l’esperimento, e tutto è finito. Nel 2017 1,7 milioni di incassi, 1,6 di uscite e gli impiegati che sono tornati sotto le insegne dei rispettivi campanili. Prosegue, invece, con qualche difficoltà, il matrimonio tra Lesmo e Camparada che hanno dato vita tre anni fa all’unione Prime terre di Brianza. «Una Unione vera che prevede il trasferimento di tutte le funzioni e servizi comunali», hanno promesso Roberto Antonioli e Silvana Carniel, i sindaci di Lesmo e Camparada che ogni anno si alternato alla presidenza. Hanno già passato urbanistica, edilizia e territorio, commercio, protezione civile, viabilità e polizia locale. E le vicine Bellusco e Mezzago, soddisfatte della loro unione, ora veleggiano verso il matrimonio.

Alterne vicende per gli esperimenti di aggregazione in provincia di Lecco. Tre le fusioni fra Comuni. La più recente, che ha creato il nuovo municipio di Valvarrone, ha coinvolto Tremenico, Introzzo e Vestreno, di fatto è operativa dal primo gennaio ma è ancora affidata a un commissario prefettizio in attesa delle elezioni del 29 aprile. Il 30 gennaio 2015 è stato invece istituito il comune di La Valletta Brianza, con l’accorpamento di Perego e di Rovagnate. Il comune conta circa 4.680 abitanti e al referendum per la fusione, avvenuto il 30 novembre 2014, il 75 % degli abitanti di Rovagnate e il 58% di quelli di Perego avevano scelto il sì. Non ha nemmeno dovuto cambiare nome invece il comune nato dalla fusione di Verderio inferiore e superiore, i due paesi hanno semplicemente tolto la localizzazione e così il neonato paese conta circa 5.800 abitanti. Si tratta della prima fusione, avvenuta il 4 febbraio 2014 dopo il referendum.

Nel Comasco, nell’autunno del 2017 è tramontato il progetto di fusione di Cernobbio con Moltrasio e Carate Urio. Si sono invece fusi tre Comuni della Valle Intelvi: San Fedele, Casasco e Castiglione. Fallita la fusione di Rodero, Valmorea e Albiolo. Il 4 febbraio 2014 è stato istituito Tremezzina, con la fusione dei comuni contigui di Lenno, Mezzegra, Ossuccio e Tremezzo. Nello stesso anno era nato Colverde, grazie alla fusione dei paesi di Drezzo, Gironico e Parè. Bellagio era diventato più grande fondendosi con Civenna. A Sondrio, dove abbondano le piccole realtà territoriali, l’unificazione di Menarola con Gordona, nel 2015. Nel Bresciano, cooperazione stretta fra Pontevico e Robecco, ma la fusione è ancora lontana. Da due anni, invece, Prestine è stato incorporato nel comune di Bienno. Nella Bergamasca, Brembilla e Gerosa sono diventate, nel 2014, la nuova realtà di Val Brembilla.

(2 - Continua)