
Pietro Tatarella (Newpress)
Milano, 28 maggio 2019 - E' da due settimane in carcere per le accuse di corruzione e associazione a delinquere nell’inchiesta sulle tangenti in Lombardia, ma domenica, alle elezioni europee, qualche elettore di Forza Italia ha deciso lo stesso di dare la sua preferenza a lui, a Pietro Tatarella, all’azzurro finito nei guai con la giustizia quando era già candidato nella lista forzista per Bruxelles nella circoscrizione Nord-Ovest (Lombardia, Piemonte, Liguria e Val d’Aosta).
Tatarella ha conquistato 996 in totale, di cui 465 a Milano, la sua città natale. Meglio di tanti altri candidati che erano a piede libero. Ma perché quel migliaio di simpatizzanti del partito di Silvio Berlusconi ha deciso di puntare comunque su Tatarella? Al netto di quegli elettori, magari di fuori Milano, che non erano a conoscenza dell’arresto del consigliere comunale, il resto delle preferenze può essere arrivato da azzurri vicini all’arrestato che così facendo volevano esprimergli la propria solidarietà. Un'iniziativa del tutto personale, visto che i vertici lombardi di FI guidati da Mariastella Gelmini hanno deciso subito di sospendere Tatarella dalla sua carica di vicecoordinatore regionale e lui ha optato per le dimissioni dal Consiglio comunale. Insomma, nessun appello pubblico a votare l’arrestato. Eppure 996 voti sono arrivati lo stesso, anche se troppo pochi per garantire a Tatarella l’elezione nell’Europarlamento.
IUn altro caso strano in queste elezioni è rappresentato da Giuseppe «Pippo» Civati, candidato nella lista Europa Verde ma autosospesosi durante la campagna elettorale una volta scoperto che nella lista c’erano anche candidati vicini all’estrema destra: «Non potendo cancellare il mio nome dalla lista, sospendo ogni attività della campagna elettorale e mi ritiro in buon ordine». Nonostante il passo indietro, però, Civati ha conquistato lo stesso 1.310 preferenze a Milano (non molto distante dalla capolista verde Elena Grandi che ne ha 1.542) e addirittura 8.096 in tutta il Nord-Ovest, prima della capolista Grandi ferma a 6.037.
Un'ultima curiosità. Il candidato di FI Amir Atrous, azzurro di religione islamica, non è andato oltre i 148 voti in città e i 505 in tutta la circoscrizione.