Draghi: "Riaperture sì, ma usando la testa. Dati incoraggianti"

Il premier lascia Oporto e fa il punto: con la ripresa del turismo più controlli sugli aeroporti. Sì ai vaccini "liberi" pensando ai Paesi più poveri. Siparietto con un pavone

Il premier Mario Draghi a Oporto

Il premier Mario Draghi a Oporto

Oporto, 8 maggio 2021 - "Io voglio riaprire, come credo la maggior parte degli italiani, voglio che le persone tornino fuori a lavorare, a divertirsi, a stare insieme, ma bisogna farlo in sicurezza, calcolando bene il rischio che si corre". Il premier Mario Draghi, lascia Oport e il "Social summit" europeo ma prima in conferenza stampa fa il punto sulla due giorni portoghese e sulla fase di graduale riapertura che sta vivendo l'Italia. Sulla questione del coprifuoco, da togliere o da "allungare", e su cosa riaprire dunque per il premier bisogna "calcolare bene il rischio. I dati sono abbastanza incoraggianti. Se l'andamento dovesse continuare in questa direzione, la cabina di regia procederà con altre riaperture. E' importante essere graduali, anche per capire quali riaperture avranno più effetto sui contagi e quali meno". "Con la ripartenza del turismo - rimarca - bisogna considerare anche che gli aeroporti sono luoghi cui bisogna guardare con molta attenzione, perché sono luoghi dove i contagi possono succedere, quindi bisogna rinforzare i controlli negli aeroporti. Questo non vuol dire chiudere: vuol dire riaprire ma essere prudenti, farlo con la testa".

Gli step

"Noi ora stiamo esaminando i dati. I dati sono abbastanza incoraggianti - dice Draghi - Per quanto riguarda le vaccinazioni, il 90% di coloro che hanno più di 80 anni e più di 90 anni ha ricevuto almeno una dose, quasi il 70% di quelli che hanno più di 70 anni hanno ricevuto anch'essi una dose. C'era un momento, non tanto tempo fa, in cui quelli che avevano più di 70 anni erano praticamente una delle classi meno vaccinate che ci fossero in Italia. Questo è molto importante. Dal 26 aprile - il famoso 26 aprile, il giorno delle riaperture - al 7 maggio il numero di ricoveri ordinari in terapia intensiva è calato di oltre il 20%, il tasso di positività è sceso dal 5,8 al 3,2, anche le vittime, sono tante ancora ma sono in forte diminuzione. Questo è anche, ovviamente, merito delle misure già intraprese". "Quindi se l'andamento dovesse continuare in questa direzione, chiaramente la Cabina di regia procederà ad altre riaperture - ribadisce -. È importante essere graduali anche per capire quali riaperture hanno più effetto sui contagi e quali meno. Noi aspettiamo per dirvi ancora l'importanza di fare queste cose con attenzione, prudenza e gradualità. Farle sì, ma essere prudenti".

I vaccini

I leader europei hanno anche affrontato il tema della liberalizzazione dei brevetti dei vaccini, per venire incontro alle esigenze dei Paesi più poveri. "La posizione di Biden va ancora capita nella sua completezza", dice Draghi che però ricorda come "milioni di persone non hanno accesso ai vaccini e stanno morendo. Le grandi case farmaceutiche hanno ricevuto sovvenzioni governative imponenti e ci si aspetta qualcosa in cambio. Peraltro l'applicazione circoscritta e temporanea" della liberalizzazione "non dovrebbe costituire un disincentivo. Però se si va un po' più al di là, la situazione è complessa. Liberalizzare i brevetti non garantisce la produzione di vaccini, è complessa e richiede tecnologia e specializzazione. Deve essere sicura". 

"Prima - chiarisce il presidente del Consiglio - dovremmo fare cose più semplici, come rimuovere il blocco delle esportazioni. L'Ue esporta tanto quanto ha dato ai suoi cittadini: il 50% è andato a mercati che hanno il blocco alle esportazioni. Questa è la prima cosa, la seconda è accelerare la produzione, stiamo facendo tutto questo. Ma va fatto nei Paesi e verso i Paesi i cui abitanti stanno morendo. Ci sono vari programmi di aiuto finanziario ai vari Paesi. Il merito di questa proposta è aver aperto una porta, vedremo. C'è chi protegge la sacralità del brevetto e chi è più aperto, di sicuro ci sarà una discussione".

Lavoro e diritti

Il Social summit si è concnetrato sulle difficoltà (e diseguaglianze) del mercato del lavoro. "C'è la necessità che le politiche di bilancio espansive non vengano ritirate troppo presto", ma anzi restino "finché la ripresa non sia consolidata", sottolinea il premier. Draghi sottolinea  l'importanza del programma  Sure "che è un inizio di sussidio alla disoccupazione a livello europeo e un primo piccolo passo verso la creazione di un mercato comune del lavoro che permetterà una maggiore mobilità e anche maggiori opportunità di lavoro".

Draghi e il pavone

Il pavone del Palacio de Cristal
Il pavone del Palacio de Cristal

Il verso di un pavone, che vive nei giardini esterni al Palacio de Cristal, ha accompagnato e regalato momenti divertenti nel corso della conferenza stampa del premier Mario Draghi. Piu' volte, le risposte e le dichiarazioni del premier sono state interrotte dal pavone. "Questo pavone ci accompagna da stamane", ha detto Draghi divertito da queste impreviste incursioni.