Governo Draghi, toto-ministri tra tecnici e politici

Secondo giorno di consultazioni per il premier incaricato che oggi incontra Berlusconi. Tutti i nomi sul tavolo tra riconferme e new entry

Mario Draghi

Mario Draghi

Roma, 4 febbraio 2021 - La seconda giornata di consultazioni per il premier incaricato inizierà alle 11 di oggi quando Mario Draghi riceverà il Gruppo Per le autonomie (SVP – PATT, UV) del Senato, quindi LeuItalia Viva. Nel pomeriggio, dalle 15, toccherà a Fratelli d'Italia, quindi il Partito Democratico e a chiudere (alle 17.30) Forza Italia guidata da Silvio Berlusconi. Sulla strada della formazione di governo di salvezza nazionale Mario Draghi ha ben chiaro l'obiettivo, non ancora come e con chi raggiungerlo. Da una parte c'è l'incarico del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che al governo "di alto profilo" di salvezza nazionale chiede che sappia sconfiggere il Covid, rilanciare l'economia di un Paese fiaccato dalla pandemia e mettere in cantiere le riforme attese da tempo.

Due strade

Il premier incaricato ha due strade di fronte: un governo tecnico "puro", come quello di Mario Monti (2011), che peraltro ieri sera a Piazza Pulita ha regalato uno squisito endorsement all'ex presidente delle Bce definendolo  "risoluto e risolutivo", un uomo coraggioso e competente, insomma la persona giusta per uscire dalle secche della crisi economico-politica. L'altra strada percorribile è quella del governo di Carlo Azeglio Ciampi (1993) che al contrario opto' per un governo misto tecnico-politico. Entrame le ipotesi hanno pro e contro: la prima garantirebbe maggior operatività perchè il premier in pectore potrebbe scegliere uominji fdati ma verrebbe anche vista con occhio critico dai partiti usciti malconci dalla crisi. La seconda, al contrario, avrebbe più vincoli al momento delle scelte ma garantirebbe più appoggio. E poi non va dimenticato l'accenno dello stesso Draghi alla centralità del Parlamento fatto all'uscita del colloquio con il Capo dello Stato. 

La possibile squadra

Uno dei nomi che gira con più insistenza è quello di Fabio Panetta, membro del board della Bce: potrebbe andare a un ministero economico o addirittura potrebbe occuparsi della gestione del Recovery Fund. Non è comunque esclusa una possibile riconferma di Roberto Gualtieri all’Economia: l’esponente del Pd è in buoni rapporti con Draghi, che lasciandolo al suo posto avrebbe anche il vantaggio di una continuità di rapporti con la Ue anche perché lo stesso Draghi, inoltre, sembrerebbe voler affidare la gestione dei 209 miliardi di euro del Recovery proprio al Mef. Aria di riconferma al delicatissimo Ministero della Salute anche per Roberto Speranza anche se nelle ultime ore sono cresciute le quotazioni della virologa Ilaria Capua.  Per i ministeri economici si fa anche il nome di Carlo Cottarelli, mentre per l’Istruzione quello di Patrizio Bianchi, ex capo della task force del ministero.

I nomi  

Nella giornata di ieri è rispuntato anche il nome di Giuseppe Conte, che lasciata la poltrona più prestigiosa di palazzo Chigi potrebbe ritornarci, magari agli Esteri. Del premier uscente è stato apprezzato anche il fair-play con l'endorsement a favore di Draghi, anche se i suoi detrattori parlano di una "mossa furba" per accreditarsi come nuovo leader dell'ala più moderata dei Cinque Stelle. Alcuni rumors parlano addirittura di una possibile staffetta alla Ue con Paolo Gentiloni, con quest'ultimo all’Economia (per rassicurare anche il Pd) e Conte commissario europeo. I detrattori di Conte  Alla Giustizia è in pole-position Marta Cartabia anche se nella giornata di ieri sono spuntati anche i nomi di Raffaele Cantone, Sabino Cassese e Paola Severino. Su quest'ultima però ci sarebbe già stato il veto di Silvio Berlusconi. Il Partito democratico punta a riconfermare Francesco Boccia agli Affari regionali ma anche Dario Franceschini (Cultura) e Lorenzo Guerini (Difesa) ma si punta a inserire Andrea Orlando. Chi la crisi l'ha voluta è Matteo Renzi che però ha escluso qualsiasi impegno diretto (che ovviamente sarebbe alquanto divisivo) mentre Italia Viva punterebbe su Ettore Rosato.

Lega e Cinque Stelle

Entrambi i partiti non hanno ancora espresso una linea chiara e forse non è un caso che Mario Draghi riceverà entrambe le delegazioni solo nella giornata di domani, l'ultima delle consultazioni. Nel Carroccio, primo partito d'opposizione, convivono al momento l'anima dura  guidata da Matteo Salvini e quella più possibilista incarnata dal segretario Giancarlo Giorgetti, che in caso di appoggio potrebbe ottenere un ruolo nel costituendo governo di unità nazionale. Anche il Movimento 5 Stelle non ha ancora detto se sosterrà o meno il governo Draghi. In caso affermativo il nome per un dicastero sarebbe quello di Luigi Di Maio, che peraltro ha già espresso un'apertura. Per restare alla Farnesina dovrà però vincere la concorrenza di Elisabetta Belloni a Enzo Moavero Milanesi, già ministro degli Esteri durante il Conte I.