Crisi di Governo, dalla conta in aula alle dimissioni: i possibili scenari

Ore decisive per l'Esecutivo guidato da Giuseppe Conte, dopo lo strappo di Italia Viva

Giuseppe Conte

Giuseppe Conte

Milano, 14 gennaio 2021 - Dopo l'uscita dal Governo di Italia Viva, con le dimissioni delle ministre Bonetti e Bellanova e del sottosegretario Scalfarotto, si è aperta ufficialmente la crisi di Governo. La palla è ora nelle mani del premier Giuseppe Conte che nelle prossime ore dovrà decidere come muoversi. Ecco i possibili scenari. 

La conta in Aula

Conte potrebbe presentarsi in Senato e chiedere la fiducia, puntando sui cosiddetti "responsabili" che non vorrebbero far cadere il Governo: renziani critici, qualche centrista, transfughi ex Cinque Stelle. Una sfida diretta, dopo un probabile discorso al vetriolo sulla scorta di quello fatto a suo tempo contro l'altro Matteo allora alleato, Salvini. 

Il Conte ter

Il premier potrebbe non voler andare subito alla conta in Senato ma salire al Quirinale e chiedere al presidente Mattarella un po' di tempo per cercare di tessere una maggioranza più soldia, in grado di sostituire i 18 senatori renziani, e a quel punto dare vita a un Conte ter.

Le dimissioni

Conte potrebbe salire al Quirinale anche per rassegnare le proprie dimissioni. A quel punto verrebbe meno la maggioranza ma il suo nome sarebbe spendibile per un reincarico e, anche in questo caso, potrebbe nascere un Conte ter. Scenario politicamente più difficile, ma istituzionalmente possibile. 

La difesa a oltranza

Il premier potrebbe provare a guadagnare tempo anche con il cosiddetto 'arrocco', ovvero assumendo l'interim delle due ministre dimissionarie e "assorbendo" così la crisi parlamentare. Non avendo più i numeri in Senato, una mozione di sfiducia farebbe cadere il Governo, ma si tratterebbe comunque di una mossa per guadagnare tempo. 

Il rimpasto

Lo strappo tra Conte e Renzi sembra insanabile, ma in politica tutto può cambiare anche in breve tempo. Oggi i due alleati-rivali potrebbero sentirsi e trovare un accordo per un rimpasto di Governo. Il premier e la maggioranza potrebbero sacrificare qualche ministro, per avere ed essere ancora maggioranza in Parlamento. 

Governo di unità nazionale

In caso di uscita di scena di Giuseppe Conte, le forze parlamentari potrebbero convergere in un Governi di unità nazionale sull'esempio di quello che fu a suo tempo guidato da Mario Monti. Tra i nomi più accreditati per diventare il nuovo premier, l'economista Matrio Draghi e Marta Cartabia, ex presidente della Corte Costituzionale. 

Nuovo premier, stessa maggioranza

La caduta di Conte potrebbe anche non disgregare la maggiroanza e, anzi, in un certo senso rinforzarla con un possibile ritorno all'ovile di Italia Viva (eventualmente anche con l'appoggio esterno). A quel punto toccherebbe a Movimento 5 Stelle e Partito democratico indicare un possibile premier.