Bandi deserti a Pavia, l’affondo dell’opposizione: “Una strategia ben precisa"

Nessuna candidatura per piscina, ex gasometro e lungoticino. La consigliera Alice Moggi: così via libera ad affidamenti diretti

Alice Moggi, capogruppo della coalizione 'Pavia a colori'

Alice Moggi, capogruppo della coalizione 'Pavia a colori'

Pavia – È andato deserto il bando per la gestione della piscina coperta di via Folperti, dovrà tornare all’asta per la mancanza di acquirenti l’area dell’ex gasometro, mentre al bando di gara per la gestione del servizio di conduzione e manutenzione del verde di alcune aree come il parco della Vernavola le ditte che hanno partecipato non avevano i requisiti richiesti. Lo stesso è accaduto per la riqualificazione del lungoticino che prevede una spesa di 7,5 milioni di euro.

"Per questo progetto hanno partecipato ben sette tra studi professionali e professionisti - ha commentato la capogruppo di Pavia a colori Alice Moggi - e nessuno aveva i requisiti richiesti dal Comune. E parliamo della riqualificazione di un viale, non di costruire il ponte sullo stretto o la Tour Eiffel". E, quando un bando va deserto il Comune può procedere, e spesso lo fa, con un affidamento diretto.

"È stato fatto per lungoticino, il parco della Vernavola e la piscina di via Folperti - ha aggiunto la consigliera di opposizione che nella vita fa la consulente di bandi -. La domanda che mi faccio spesso è: ma se un soggetto ha tutti i requisiti ed è immediatamente disponibile, perché non partecipa al bando? Inoltre mi chiedo se sia possibile che si debba procedere a colpi di incredibili sfortunate coincidenze di bandi deserti e a nessuno sorga il sospetto che non sia proprio tutto completamente regolare. Nel leggere i bandi, scritti anche in modo poco comprensibile, il sospetto che viene è che siano formulati proprio perché debbano andare deserti, perché poi si possa procedere con gli affidamenti diretti".