
Accattonaggio in una foto di archivio(Ansa)
Pavia, 10 maggio 2025 – Due mesi fa aveva suscitato clamore e indignazione il video girato da una ragazza di passaggio sotto i portici delle Varesine in cui si vedeva un clochard picchiare e strattonare il proprio cane, mentre un altro se ne stava poco lontano forse per mettersi al riparo e usufruire dell’aria calda del riscaldamento di un negozio. Pavia è rimasta talmente scossa da quell’evento purtroppo non isolato, ma che si ripete in tutta la Lombardia dove il fenomeno dell’accattonaggio con animali è in crescita esponenziale e difficile per questo poterlo controllare, perché gestito da un vero e proprio racket, da lanciare una raccolta firme.
L’analisi del fenomeno
Dietro ai medicanti, infatti, ci sarebbe un’organizzazione criminale che specula su esseri indifesi facendoli arrivare dall’Est stipati in camion, distribuendoli tra coloro che vivono di espedienti ai quali vengono assegnate postazioni strategiche, solitamente nelle vie più lussuose delle città. L’animale dunque, quasi sempre, non è il compagno di vita del mendicante, passa di mano in mano e viene costretto per ore, anche sotto il sole o la pioggia, sedato e spesso picchiato, a restare immobile per elemosinare, incutendo così la pietà nei passanti che danno soldi con la speranza che vengano usati anche e soprattutto per le cure dell’animale, il più delle volte visibilmente sofferente. Purtroppo, però, questi animali non ricevono profilassi veterinaria mettendo tutto il territorio a rischio zoonosi, la maggioranza ha libretti fittizi, vengono sfruttati al solo scopo di lucro e non possono difendersi. Alcuni cani vengono venduti dal racket a ragazzi tossicodipendenti senza fissa dimora affinché fare colletta per comperare la propria dose quotidiana diventi più facile.
Il circolo vizioso
Un circolo vizioso senza fine dove a rimetterci sono esseri indifesi che non possono ribellarsi, venendo così sfruttati all’infinito. La Task force animalista, Associazione per la tutela legislativa di animali e ambiente, sostiene che molti cani vengono anche rubati ai reali proprietari, tanto che il chip impiantato nel collo non corrisponde al chip che hanno sul libretto sanitario e per questo invitano le famiglie a non lasciare incustodito il proprio cagnolino, specie se cucciolo o di piccola taglia. Sono pochissimi, dunque, i veri clochard che amano il loro animale e che se ne occupano, raramente chiedono soldi ai passanti, ma si rivolgono alle associazioni e a opere caritatevoli, con la speranza che presto vengano costruiti dormitori e rifugi che possano ospitare cane e proprietario in difficoltà.
Sostegno e iniziative per il benessere degli animali
Il Comune di Pavia, grazie agli assessori Angela Gregorini (tutela animali) e Lorenzo Goppa (ambiente), ha deciso di supportare la proposta di legge popolare di cui promotrice è Carolina Sala, presidente della Task force animalista, che chiede di vietare lo sfruttamento di qualsiasi specie animale per la pratica dell’accattonaggio.
“Si tratta di una iniziativa di sensibilizzazione che con piacere condividiamo. La cura e il benessere degli animali sono un obiettivo importante per la nostra amministrazione: la maggioranza dei cittadini pavesi ha deciso di accogliere in famiglia un animale e questo fa sì che il nostro compito sia anche quello di creare le migliori e più efficaci condizioni affinché gli amici a quattro zampe vengano tutelati e protetti”, dicono gli assessori.
Hanno aderito alla proposta di legge anche Gaia Animali e Ambiente, Oipa Milano, Enpa Voghera, Su la Testa, Crazy Cats e Fronte Animalista, tutte associazioni che si occupano del benessere animale. I cittadini possono andare a firmare i fascicoli vidimati dalla Regione Lombardia in Comune entro e non oltre il 30 giugno. Occorrono 5000 firme affinché la proposta di legge passi in Consiglio regionale.