La ricetta per rilanciare l’Oltrepo? Copiare le Langhe

Massimo Caputi presenta i nuovi progetti guardando alle chance di tutto il territorio

Massimo Caputi

Massimo Caputi

"Usiamo il modello delle Langhe per rilanciare il turismo in Oltrepo". Massimo Caputi , proprietario delle Terme di Salice, presentando il piano di rilancio dello stabilimento termale (che riaprirà a Natale 2023 con l’obiettivo di attrarre 100mila persone dal 2024), allarga lo sguardo a tutto il territorio.

E lanciando l’appello a istituzioni e imprenditori, ha già chiaro il modello: "Trent’anni fa – sottolinea Caputi – nessuno conosceva le Langhe. Adesso sono una destinazione di richiamo internazionale. E copiare quello che altri hanno fatto bene non è sbagliato, anzi. In 15 anni si può fare". Le intenzioni dell’imprenditore, già presente nel settore con le Terme di Saturnia e Chianciano, impegnato anche nel progetto delle Terme di San Siro alle Scuderie del Montel oltre che presidente di Federterme, sono quelle di un piano d’investimenti in partnership "con chi ci sta a sviluppare Area e brand Oltrepo" con un "piano di eventi e comunicazione per il territorio e le Terme".

Analizzando i punti di debolezza, oltre alla troppo scarsa ricettività alberghiera, Caputi riscontra "la totale assenza di un brand Oltrepo", "la scarsa imprenditorialità dell’area", "l’assenza di una pianificazione concordata" e "la mancanza di tour organizzati". Con risultati sotto gli occhi di tutti: "Nel 2019 il turismo in Italia era cresciuto del 2,5%, in Lombardia del 5%, in provincia di Pavia invece era in calo al -1,5%. Però ci sono state 17mila presenze all’anno, con le Terme chiuse", che dal 2024 saranno invece sempre aperte cancellando "l’errore del passato ad alta stagionalità giugno-settembre" e abbinando il turismo termale a quello eno-gastronomico, altra potenzialità poco sviluppata.