Zona industriale all’asta Ex Snia, area colabrodo "Servono più controlli"

Ieri mattina avvertita un’esplosione da alcuni residenti nelle vicinanze. L’allarme del consigliere comunale Castagna: ci sono occupazioni abusive.

Zona industriale all’asta  Ex Snia, area colabrodo  "Servono più controlli"

Zona industriale all’asta Ex Snia, area colabrodo "Servono più controlli"

di Manuela Marziani

Un’esplosione all’interno dell’area ex Snia. È stata avvertita ieri mattina da alcuni residenti che hanno lanciato l’allarme. Sul posto si sono precipitati i vigili del fuoco e la polizia locale, ma in quel vasto spazio da 107mila metri quadrati compresi tra viale Montegrappa, via Dossi, via Montefiascone e via Maggi non hanno trovato nulla. "È sicuramente in corso un’occupazione abusiva dell’area – ha detto Fabio Castagna, consigliere comunale del Pd che in passato è stato presidente del quartiere Pavia est e assessore ai lavori pubblici –. Ci sono persone che portano all’interno le bombole per riscaldarsi e poi non le sanno gestire". L’idea di un’occupazione abusiva riporta immediatamente i residenti della zona di San Pietro in Verzolo ai primi anni 2000 quando tra i rifiuti e i topi negli edifici abbandonati del passato industriale vivevano 200 rom. "Stiamo tornando indietro - ha aggiunto Castagna -. Quando l’area è stata sgomberata l’accordo prevedeva che il proprietario sigillasse tutti gli accessi. Ed era stato fatto, ma gli accessi si dovevano tenere chiusi, invece non c’è più controllo e la gente va e viene. Il consigliere Rodolfo Faldini ed io abbiamo presentato numerose interrogazioni in Consiglio comunale e ci hanno sempre risposto che va tutto bene, che l’area è sotto controllo. Peccato che poi abbiano trovato il cadavere carbonizzato di una donna nordafricana. Come ci è arrivato se è tutto sotto controllo"?

Fatiscenti e pericolanti gli scheletri della fabbrica di viscosa non sono la soluzione ideale per chi non ha un tetto sulla testa come non lo erano per i numerosi bambini che fino al 2007 giocavano tra i topi, mentre le mamme stendevano i panni tra i rifiuti. "A San Pietro ci sono due occupazioni abusive - ha proseguito Castagna -, una è una proprietà privata, mentre per l’altra del bivio Vela è stato interessato il tribunale per i minorenni, ma occorre più controllo del territorio, non si può aspettare che la situazione esploda". E il 20 aprile l’ex area industriale, dopo l’ultimo tentativo fallito a dicembre, andrà nuovamente all’asta per 2 milioni e 38mila euro, anche se il sequestro disposto dopo il ritrovamento del cadavere potrebbe far desistere gli imprenditori interessati. E non solo, la vasta area sulla quale fino al 1982 si producevano sete artificiali deve essere bonificata prima della rigenerazione.