
I rilievi dei carabinieri sul luogo della colluttazione
Pavia, 30 aprile 2019 - Si stringe il cerchio attorno al responsabile del ferimento di un camionista lituano, in fin di vita dopo essere stato colpito alla testa con una spranga di ferro, al culmine di una lite scoppiata nella tarda serata, verso le 22 di sabato, in un parcheggio di una logistica a Corteolona. Anche se non ci sono conferme ufficiali e le indagini sono ancora in corso, il sospettato numero 1, individuato dai carabinieri, sarebbe un camionista di nazionalità russa.
ull’accaduto, anche ieri, sono proseguiti gli accertamenti dei carabinieri di Corteolona e della compagnia di Stradella sia per chiarire l’esatta dinamica sia per capire il ruolo che i vari «contendenti» hanno avuto nella vicenda. È circolata voce che, in tutto, sarebbero 6-7 i camionisti coinvolti, ma di fatto solo tre sono quelli rimasti feriti: un lituano di 57 anni, ricoverato in gravissime condizioni al Policlinico di Pavia dopo aver riportato un forte trauma alla testa, un suo connazionale, di 27 anni, che, invece, ha riportato solo qualche contusione e sarebbe stato medicato a Lodi e poi dimesso e un russo di 36 anni che, invece, ha avuto una prognosi di 20 giorni dopo essere stato trasportato, sabato sera, al pronto soccorso del Policlinico di Pavia e subito dimesso. La lite sarebbe scaturita da futili motivi: non si esclude che possa essere stata anche una conseguenza di abbondanti libagioni a base di birra o vino. Praticamente tutti i giorni, ma in particolare con un forte incremento dal venerdì alla domenica, decine di Tir, al 90% stranieri, sostano al di fuori dei mega magazzini delle logistiche, prima di poter ripartire per il viaggio di ritorno.
E non è inusuale, soprattutto nei fine settimana, che si formino affollati capannelli di conducenti che, per ingannare il tempo (spesso anche 24 o più ore di fermo) mangiano e bevono in compagnia. Evidentemente, sabato sera, però, il rito conviviale è sfociato in una violenta rissa e a farne le spese è stato il camionista 57enne ricoverato con prognosi riservata al Policlinico. Le indagini proseguono anche per contestare esattamente il reato commesso (potrebbe trattarsi anche di tentato omicidio), ma potrebbe scattare anche l’imputazione di rissa (dipende anche dal numero di persone coinvolte) nonché di porto d’armi non consentite.