Montebello, orrore nella casa di riposo. Gli indagati: "Mai violenze contro gli anziani"

Il direttore Gastaldo e l’operatore Montagna negano le accuse al gip

Il direttore Giovanni Gastaldo (a destra) davanti al tribunale

Il direttore Giovanni Gastaldo (a destra) davanti al tribunale

Montebello della Battaglia (Pavia), 21 novembre 2018 - Ha negato tutto. Il direttore della casa di cura Monsignor Rastelli di Montebello della Battaglia ha affermato di non aver avvallato o coperto le sevizie sui pazienti della struttura. Giovanni Gastaldo, 67 anni, ieri mattina in tribunale a Pavia è comparso davanti al gip per essere interrogato. Come lui, anche l’operatore socio sanitario Davide Montagna, 35 anni, ha scelto di rispondere alle domande del giudice. Venerdì i due erano stati arrestati in relazione a una serie di maltrattamenti documentati dalla polizia ai danni di persone anziane e disabili, pazienti della residenza in cui gli indagati lavoravano.

Gastaldo "ha ribadito di non aver mai commesso personalmente violenze né di aver mai coperto qualcuno o avvallato tali condotte - ha spiegato il suo difensore, l’avvocato Enrico Girani -. Abbiamo chiesto la revoca della misura dei domiciliari, perché per noi sono insussistenti i presupposti cautelari". Tra le contestazioni mosse dagli inquirenti, episodi di violenza quali l’aver marchiato con un phon rovente un paziente agitato, oppure di aver ribaltato una donna in sedia a rotelle, costringendola a tenere la testa giù: "Il mio assistito non era a conoscenza dell’episodio della carrozzina, ha spiegato di non saperlo. Riguardo alla vicenda del phon invece, fu proprio lui a sporgere denuncia all’autorità giudiziaria, documento che è stato messo agli atti, proprio a riprova del fatto che lui non ha mai sostenuto queste situazioni - ha aggiunto Girani -. Si è sempre attivato, non ha coperto alcun dipendente".

Riguardo alla vicenda del phon "non sono stati individuati gravi indizi di colpevolezza sul mio assistito", ha raccontato l’avvocato Giulia Stringa che invece assiste Montagna. Montagna, accusato di maltrattamenti e lesioni, ieri "ha risposto alle domande del gip e ha ricostruito i fatti in modo logico, escludendo la sua colpevolezza", ha aggiunto l’avvocato Stringa. Entrambi i legali hanno chiesto la revoca dei domiciliari, il giudice si è riservato la decisione. Tra le accuse rivolte a Gastaldo non è contemplata quella di aver usato senza autorizzazione il nome di O.f.t.a.l., associazione il cui acronimo si ritrova in riferimento alla casa di cura di Montebello, ma che non ha la gestione della struttura. Per il momento, in attesa della decisione del giudice, i due restano ai domiciliari, Montagna a Montebello e Gastaldo a Voghera. Il direttore è stato descritto come molto amareggiato per la vicenda che lo vede coinvolto.