Sara, un metro e mezzo per morire. Il giallo di Vigevano e l’altezza che non torna

Scomparsa da due mesi, era in un edificio abbandonato. Ecco i tasselli di un mosaico indecifrabile

Sara Lemlem Amhed

Sara Lemlem Amhed

Vigevano (Pavia) - La sua morte resta un mistero. E una serie di interrogativi complica le idagini della Procura. Forse l’autopsia, programmata per l’inizio della prossima settimana, dirà una parola definitiva sulle cause delle morte di Sara Lemlem Ahmed. La donna, quarantenne di nazionalità olandese ma di origine eritrea, è stata trovata senza vita in una palazzina diroccata di via Giordano, a meno di un chilometro dall’abitazione che divideva con il compagno, Corrado Mannato, 49 anni, e dalla quale si è allontanata per non farvi più ritorno nella serata del 4 dicembre. Il ritrovamento del cadavere è avvenuto nel pomeriggio di mercoledì da parte di alcuni operai che stavano per riprendere i lavori nella struttura, abbandonata da tempo e diventata rifugio per sbandati. Sembra che Sara indossasse gli stessi abiti della notte della scomparsa: giubbotto scuro, pantaloni e stivali. Sembra anche avesse il volto pressoché irriconoscibile. Sul corpo però nessuna lesione sarebbe attribuibile a un atto violento. A un primo esame appaiono nitide solo quelle riportate nella caduta. Il corpo è stato trovato in avanzato stato di decomposizione.

Sono diversi però gli interrogativi che attendono una risposta: perché la donna non è stata ripresa da nessuna delle telecamere che vigilano nella zona della sua casa dopo l’allontanamento? Se non è morta lo stesso giorno della scomparsa, dove ha trascorso i giorni successivi e chi l’ha aiutata? E ancora: se Sara ha deciso di farla finita, può davvero aver pensato di farlo gettandosi nel vano la cui altezza è solo di un metro e mezzo? Oppure si è lanciata, o forse caduta o ancora spinta, da uno dei piani superiori, controllati già mercoledì dai carabinieri del reparto operativo di Pavia? Intanto nella tarda serata di mercoledì il compagno di Sara è stato ascoltato dai carabinieri a lungo. Gli hanno chiesto di ricostruire nei dettagli le ultime ore passate con la donna, con la quale si erano conosciuti all’estero. "Mi hanno detto che gli accertamenti sono ancora in corso – commenta –. Ho fornito tutte le informazioni che mi sono state richieste". Per lui il luogo del ritrovamento non ha alcun significato. "No, non mi dice nulla – aggiunge – ci siamo passati davanti forse un paio di volta ma nulla di più".