Vigevano vuole andare con Milano: "Da Pavia abbiamo avuto poco"

La decisione alla Regione poi si vorrebbe dare la parola ai cittadini

Una veduta aerea della città (Sacchiero)

Una veduta aerea della città (Sacchiero)

Vigevano, 7 ottobre 2015 - Un dibattito sempre più acceso. Il passaggio di Vigevano dalla provincia di Pavia all’area metropolitana di Milano sta monopolizzando l’attenzione delle forze politiche ed economiche della città. L’amministrazione comunale leghista, che ha promosso l’iniziativa, ha già riferito alla commissione regionale la propria posizione, spiegando come anche storicamente il riferimento principale della città ducale è stata sempre Milano, sia dal punto di vista produttivo che culturale. Il primo cittadino ha sottolineato anche il fatto che nel 1975 la legge regionale che avrebbe dovuto creare 36 comprensori regionali aveva previsto l’area di Vigevano con quelle milanesi di Abbiategrasso e Magenta e i centri lomellini di Gambolò, Cassolnovo e Gravellona. Tre le voci autorevoli del fronte del sì c’è Stefano Bellati, ex-presidente di Confartigianato e già candidato sindaco della civica Progetto Vigevano che ora rappresenta in Consiglio comunale sui banchi della minoranza. «Aderire alla città metropolitana di Milano – commenta – è senz’altro funzionale per molti aspetti. Uno è quello che punta ad ottenere la superstrada per Milano della quale da anni si parla ma che al momento è rimasta sulla carta. Ma ci sono anche ragioni storiche e culturali oltre ad altre considerazioni importanti come l’importanza della zona di Porta Genova e dei Navigli destinata a diventare un polo importantissimo sia per la moda che per l’economia di respiro internazionale e che potrà essere collegata benissimo con Vigevano. Non bisogna poi dimenticare che da Pavia non abbiamo mai avuto molto».

Un tema che ricorre tra coloro che vedono di buon occhio il passaggio sotto la metropoli. Tra le voci di coloro che sono favorevoli, a testimonianza del fatto che si tratta di un gradimento trasversale, c’è anche l’ex sindaco Valerio Bonecchi, l’ultimo competitor in ordine di tempo con Sala per la corsa a palazzo municipale. «È fondamentale che la Regione arrivi a una decisione in tempi brevi – è il suo pensiero – ma altrettanto importante è che il Comune si affretti a disporre un referendum confermativo. Per un passaggio storico come questo non si può prescindere dal parere dei cittadini». Intanto sta prendendo quota il lavoro del comitato nato qualche settimana per volontà di sette cittadini vigevanesi e il cui scopo è quello di raccogliere firme a sostegno della decisione dell’amministrazione comunale di lasciare la provincia di Pavia con la quale i rapporti nel tempo non sono mai stati idilliaci. Il Comitato intercategoriale mantiene una posizione equidistante e non contraria all’ingresso nella nuova realtà.

umberto.zanichelli@ilgiorno.net