
La scuola primaria Vidari e i bagni dell'istituto
Vigevano (Pavia) – Una situazione relativa ai servizi igienici giudicata intollerabile. Per questo la mamma di un alunno delle scuole elementari Vidari ha deciso di segnalare la situazione all’Ats con una lettera che è stata inviata in concomitanza con la fine dell’anno scolastico. “Sono la mamma di un bambino che ha appena terminato la quarta elementare – scrive Barbara Bonomia, anche a nome di molti altri genitori – e che ha frequentato la scuola Vidari. Esprimo con altri genitori la mia grande preoccupazione per lo stato dei servizi igienici della scuola. Non si tratta purtroppo di una novità – prosegue – Da molti anni la condizione dei servizi è precaria: le porte non si chiudono o sono addirittura divelte; le maniglie assenti; gli scarichi ostruiti o comunque non funzionanti; in molti casi i servizi sono del tutto inagibili, con i bambini costretti a chiudere le porte con borse di plastica e secchi in luogo dello scarico”.
E ancora: “Se si considera che i bambini trascorrono in questa scuola almeno otto ore ogni giorno – continua preoccupata la mamma vigevanese – e sono complessivamente 400, è facile immaginare quanto sia grave la situazione. In più occasioni abbiamo segnalato al Comune la situazione e il drammatico stato di abbandono in cui versa la scuola, senza che nessuno ci abbia dato riscontro. Ecco perché auspichiamo un vostro intervento affinché, alla ripresa delle lezioni, a settembre, gli standard igienici siano più dignitosi”. La lettera è stata spedita nei giorni scorsi, proprio in concomitanza con la chiusa dell’anno scolastico, per consentire all’Azienda sanitaria di predisporre i necessari controlli e dettare le prescrizioni. L’obiettivo è infatti consentire ai piccoli alunni della scuola che si trova nel pieno centro della città di poter usufruire di servizi igienici adeguati.
“Il problema si trascina da anni – conclude Bonomi – e per noi è stato sempre inspiegabile il disinteresse verso una situazione che non è degna di una città come Vigevano. A questo punto attendiamo la risposta di Ats e speriamo nel suo intervento, che potrebbe essere risolutivo”.