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Viadotto di Bereguardo: "Subito opere di risanamento" | Intervento urgente per il ponte in chiatte

Il ponte in chiatte tra il Pavese e la Lomellina è in pessime condizioni: la Provincia ha stanziato 3 milioni di euro per riparare le parti danneggiate e garantire un passaggio sicuro. Intervento in attesa dell'ok del Parco del Ticino, Aipo e Arpa.

"Il ponte in chiatte è in pessime condizioni, contiamo su un intervento per riparare le parti danneggiate e ripristinare un passaggio almeno in condizioni accettabili". A lanciare l’ennesimo Sos è Carlo Maiocchi, del Comitato Ticino 2000 che da anni si occupa del collegamento tra il Pavese e la Lomellina e segnala ogni problema alla Provincia. L’attraversamento, a breve, dovrà essere risistemato con un intervento radicale. "In questo momento che ci separa dall’intervento alla struttura - ha aggiunto Maiocchi - si deve comunque garantire a chi percorre il ponte di farlo in sicurezza. E al momento la sicurezza manca". Assi in legno divelte, lastre in ferro sollevate, un impalcato sconnesso ed enormi buche sull’assito costringono gli automobilisti a un slalom per cercare di passare senza danneggiare l’auto. E qualcuno comunque non ci riesce, tanto che in una delle chiatte ci sono pezzi di paraurti insieme a parti di assi. Il tutto in un momento in cui sono molti i turisti che arrivano a Bereguardo per trascorrere una giornata sulle spiagge del fiume, in piscina o nei boschi.

"L’infrastruttura ha un ruolo strategico - ha proseguito Carlo Maiocchi -. Senza il ponte, i residenti della zona dovrebbero affrontare un percorso molto più lungo per arrivare a Pavia. E sono molti i turisti che arrivano dal Milanese". Per risistemare il collegamento, uno dei pochi ponti di barche ancora esistenti, la Provincia ha messo sul piatto circa 3 milioni di euro e un progetto che prevede l’eliminazione dell’assito ligneo, sostituito da una soletta in cemento armato e una lamiera grecata zincata e un sistema che permetta all’impalcato di alzarsi e abbassarsi a seconda del livello delle acque. L’intervento è in attesa dell’ok del Parco del Ticino, Aipo, Arpa. Manuela Marziani