
di Manuela Marziani
Sta creando preoccupazione tra i dipendenti l’idea dell’Azienda servizi alla persona di dimezzare i posti letto per gli anziani del Pertusati per utilizzare il palazzo storico di viale Matteotti per un ospedale di comunità, previsto dalla riforma sanitaria della Regione. "Ci sarebbe un depotenziamento dell’unica Rsa pubblica – commenta Maurizio Poggi, segretario responsabile Amministrazioni locali della Uil – che perderebbe 80 posti".
Al momento sul sito dell’Azienda servizi alla persona che gestisce il Pertusati è stato pubblicato un bando per cercare chi possa farsi carico dei posti letto che verrebbero lasciati. "Se questa operazione andasse in porto – aggiunge Poggi – si aprirebbe una questione politica sui servizi offerti ai cittadini pavesi e come sindacato di categoria non possiamo non preoccuparci delle ricadute sul personale superstite del Pertusati. Penso a fisioterapisti, educatrici e animatrici, oltre a un piccolo gruppo di operatori sociosanitari". La maggioranza degli Oss, infatti, nei mesi scorsi è stata trasferita negli organici dell’istituto di riabilitazione Santa Margherita ed è poi stata stabilizzata. Ma alcuni sono rimasti a lavorare nella palazzina di cinque piani di viale Matteotti dove attualmente sono 288 gli ospiti, alcuni dei quali dovrebbero essere spostati. Nel progetto regionale, infatti, gli ospedali di comunità sono strutture intermedie a metà tra il ricovero ospedaliero destinato al paziente acuto e le cure territoriali. Le strutture di Belgioioso e Casorate dovrebbero essere trasformate, mentre a Pavia in piazzale Golgi dovrebbe sorgere una Casa di comunità.
"Da tempo circolavano varie voci sui futuri assetti di Asp – prosegue Maurizio Poggi – e la Uil aveva preteso dalla direzione dell’Azienda la garanzia che a tutto il personale venisse mantenuto il ruolo previsto dal contratto funzioni locale, ancora presente al Pertusati, evitando migrazioni in altre realtà. Senza dubbio, però, poi dovrebbe essere affrontato il problema degli operatori che appartengono a una cooperativa di servizi attualmente assegnati alla sezione protetta". Al momento non ci sono certezze, se non il fatto che gli anziani non saranno spostati se non lo vorranno.