
Sportelli comunali (foto di repertorio)
Verrua Po (Pavia), 26 febbraio 2019 - Un "buco" (nella contabilità comunale) che potrebbe aver inghiottito anche una ventina (forse più) di loculi cimiteriali che cittadini, ignari e in buona fede, erano convinti di aver regolarmente pagato, ma dei quali, pare stia emergendo che non ci sono riscontri nei conti del Comune.
Succede a Verrua Po, 1273 abitanti, a metà strada fra Broni e Pavia. Una vicenda che comincia a trapelare a novembre scorso, ma di cui, a livello ufficiale e dal Comune, non c’è alcun commento. Solo una sfilza di delibere che, di fatto, monopolizzano l’intero albo pretorio on line che, per legge, deve riportare tutte i provvedimenti adottati ed approvati dalla giunta presieduta dal sindaco, Pierangelo Lazzari, in carica del 2016 e di cui fanno parte, come assessori, due donne, Carla Colombo (anche vice sindaco) e Morena Gabbetta. Almeno tre le delibere sin qui pubblicate (l’ultima il 9 febbraio scorso) riguardanti il servizio finanziario del Comune assegnato ad interim (e per 12 ore alla settimana) ad una funzionaria del vicino comune di Rea Po. Poi una delibera che risale al dicembre scorso e con la quale, sempre la Giunta, decide di avvalersi di un legale pavese per un procedimento disciplinare nei confronti di un dipendente ed eventuale esposto alla procura regionale della Corte dei Conti ed anche alla Procura di Pavia. Motivo?
Ammanco ancora da quantificare (o che almeno non si dice pubblicamente) nelle casse comunali. Insomma qualcosa di più di un semplice “pasticcio” nella gestione dell’ufficio come qualcuno, sia pur sottovoce, ha cercato di liquidare la faccenda. Troppo delicata per fare nomi anche se, in un paese di poco più di mille abitanti e in un Comune dove i dipendenti si contano sulle dita di una mano, rigorosamente in modo anonimo, tutti sanno o fingono di sapere. Al punto che qualcuno aggiunge che l’eventuale ammanco, se tale verrà classificato, risale a diverso tempo fa non fosse altro perché, appunto, alcuni dei loculi venduti e non registrati, sarebbero stati ceduti addirittura (ma non ci sono conferme) una decina di anni fa. Il diretto interessato ovvero il funzionario che sarebbe sotto inchiesta, in realtà sarebbe assente, da fine novembre, ma per malattia. Dopo il primo certificato datato novembre, almeno altri due, a seguire, a gennaio e febbraio. Nel frattempo, meno se ne parla – si dice a Verrua Po – e meglio è. Escluso, però, i timori esternati a più riprese da alcuni cittadini che risultano fra gli acquirenti dei loculi il cui atto d’acquisto non sarebbe stato perfezionato: “Non è che ci fanno pagare un’altra volta? “ è il loro quesito insistente. Dal comune, per questo e per tutto il resto, solo un cortese, ma fermo “no comment”.