Vendite truffa sul web, la polizia locale smantella holding del raggiro

Vendite truffa sul web, la polizia locale smantella holding del raggiro

Vendite truffa sul web, la polizia locale smantella holding del raggiro

La polizia locale ha scoperto un giro di truffe da centinaia di migliaia di euro. Sei le persone coinvolte con un denunciato in stato di libertà. Tutti irreperibili. Le ricerche sono in corso sia nella zona di Torino che tra Mestre e Venezia. Secondo gli agenti i truffatori ponevano in vendita e in affitto, sul web, appartamenti, veicoli e macchinari inesistenti chiedendo un pagamento a titolo di cauzione su diversi conti correnti postali intestati a diversi soggetti residenti nel Nord Italia. A pagamento avvenuto veniva concordato con la vittima un giorno e un orario per la consegna della merce o per visionare l’appartamento ma venivano forniti indirizzi-fantasma dove non esistevano in realtà alcun appartamento e nessuna merce da consegnare. L’indagine, che ha coinvolto tre regioni del Nord Italia, ha portato gli agenti pandinesi anche fuori dalla Lombardia per collaborare con il reparto di polizia giudiziaria della polizia municipale di Torino e ha permesso di risalire agli autori del raggiro. Il raggiro fruttava centinaia di migliaia di euro.

"È in crescita - spiega la comandante della polizia locale Francesca Mauro - il fenomeno delle truffe online. Non solo appartamenti ma anche oggetti e veicoli. Dietro a questi annunci non ci sono truffatori improvvisati, ma vere e proprie organizzazioni criminali e spesso non cercano solo soldi facili, ma anche i nostri dati sensibili; oltre al denaro vengono sempre richiesti i documenti di identità e altre informazioni. Bisogna fare attenzione all’italiano usato nel messaggio, poi guardare bene le fotografie e utilizzare i motori di ricerca per capire se quelle immagini sono state prese altrove e infine controllare gli indirizzi con le mappe per verificare se effettivamente a quel civico corrisponde un’abitazione (ma anche in questo caso, come accaduto a Pandino, il cartello Affittasi era stato collocato effettivamente su una multiproprietà)". Pier Giorgio Ruggeri