Una “Proposta“ per migliorare il capoluogo
La bellezza del patrimonio culturale, storico, artistico e paesaggistico; la presenza di numerose eccellenze; l’inclusione ispirata alla mobilità sociale. Sono le tre macroaree su cui la Scuola di cittadinanza e partecipazione ha elaborato una “Proposta“ per migliorare l’organizzazione di Pavia. Il lavoro, scaturito dal confronto con esperti e professionisti, sarà consegnato ai candidati sindaci. "La vicinanza con Milano è una risorsa – spiega Giampaolo Ioratti (nella foto), ex funzionario della Regione – Quella della metropoli potrebbe essere una straordinaria platea cui proporre Pavia. Occorrerebbe creare strumenti di coordinamento istituzionale e sostegno a imprese e innovazione, nonché spazi per condividere il sapere". La valorizzazione dei corsi d’acqua e la riqualificazione delle aree dismesse ma anche misure a favore di studenti e giovani sono centrali nella seconda macroarea.
"L’Università per la prima volta ha raggiunto i 30mila iscritti – aggiunge Andrea Zatti, docente di Politiche pubbliche e Ambiente – e molti studenti sono extracomunitari. Occorrerebbe recuperare aree dismesse e zone degradate o valorizzare fabbricati e cascine. Il Parco del Ticino è poco valorizzato". Il 49% delle famiglie ha un solo componente; il 24,9 dei residenti è over 65, da circa 300 all’anno del 2004 si è passati a soli 115 nel 2020 e nell’ultimo decennio il rapporto nati-morti è negativo (-3.968).
"Nel solo 2023 – sottolinea l’economista Luisa Minni – il consultorio ha incontrato 3.700 persone ed erogato oltre 11mila prestazioni. Perché non legarlo al Cup? E perché non pensare alle difficoltà che vivono le famiglie con bambini, senza considerare che Pavia è la provincia lombarda con il più alto tasso di dispersione scolastica".
M.M.