
Un patto in Prefettura. Sicurezza sul lavoro, è Sos
"Il rischio zero non esiste, ma si può arrivare a zero morti sul lavoro". Il direttore generale di Ats Lorella Cecconami ha questo obiettivo e non è da sola. L’anno scorso i decessi sono stati 3 e nei primi nove mesi dell’anno in provincia di Pavia si sono registrati 2 infortuni mortali. Per azzerare il dato puntando soprattutto sulla prevenzione, in prefettura è stato stretto un accordo che potenzia le attività di informazione, formazione, vigilanza e controllo in materia di sicurezza sul lavoro, con particolare riferimento ai settori più a rischio quali ad esempio l’agricoltura, l’edilizia, la logistica e la metalmeccanica. Molta confidenza, un eccessivo fatalismo e una scarsa informazione spesso sono le cause degli incidenti. "Gli infortuni continuano a rappresentare un costo umano e sociale che pesa moralmente ed economicamente sul mondo del lavoro - ha sottolineato il prefetto Francesca De Carlini -. Dobbiamo coinvolgere più attori istituzionali e datoriali possibili, raggiungendo, sensibilizzando e coinvolgendo nella cultura della sicurezza anche le realtà aziendali più piccole". Il patto coinvolge istituzioni, parti sociali e sindacali, gli ordini e i collegi professionali, le associazioni di categoria e datoriali anche per lo scambio di informazioni.
Nell’incontro Cristina Gremita, responsabile della Struttura complessa per la prevenzione e la sicurezza degli ambienti di lavoro di Ats Pavia, ha presentato alcuni dati sull’attività di vigilanza. Da gennaio a settembre 2023 sono aumentati i controlli (3.290), con ispezioni a 1.289 imprese e le sanzioni penali (628 contro le 459 dello stesso periodo del 2022), 11 le sanzioni amministrative (3 in più dell’anno scorso), 65 sospensioni dell’attività imprenditoriale (contro i 49 del 2002) e 7 sequestri (più 3 rispetto a 12 mesi fa). Da questi provvedimenti sono stati incassati 763.341 euro (contro i 656.387 del 2022) che verranno investiti in prevenzione. E’ il settore dell’edilizia quello più a rischio in cui la formazione fatica ad entrare, mentre le aziende metalmeccaniche presto sperimenteranno break formativi, pillole di 10-15 minuti nei quali illustrare gli errori commessi.